La Spagna chiederà un tampone a chi arriva da zone a rischio della Francia
Dal professor Roberto Cauda, direttore dell’Unità operativa di Malattie Infettive del Policlinico Gemelli di Roma, arrivano buone speranze per il settore turistico. Infatti secondo il medico da giugno sarà possibile tornare in vacanza, facendo affidamento su prudenza, uso di mascherine e soprattutto grazie alla velocizzazione del ritmo delle vaccinazioni: «il mio non e’ ottimismo, ma realismo. Abbiamo la vaccinazione anti Covid già avviata – ha dichiarato – il lockdown porta sicuramente risultati ma non può durare per sempre, serve un colpo di reni».
Secondo Cauda, il Paese sta andando incontro a un incremento importante nelle vaccinazioni ed è necessario lavorare per raggiungere l’obiettivo dichiarato del 60% degli italiani vaccinati a luglio: «allora avremo un’estate migliore di quella del 2020».
È intervenuto sul tema vaccini anche il commissario nazionale per l’Emergenza Francesco Paolo Figliuolo che ha confermato che il Paese è allineato al piano: «la prossima settimana arriveranno oltre un milione di dosi Pfizer, oltre 500 mila dosi Moderna e oltre un milione e 300 mila AstraZeneca, e questo è il preludio ad aprile per avere nel mese un massiccio afflusso di dosi che consenta di utilizzare appieno gli hub che stiamo andando a costruire. Non esiste alcuna disparità tra le Regioni – ha dichiarato – oggi abbiamo sul piatto 11 milioni di dosi, siamo allineati al piano».
Intanto la Spagna ha annunciato che renderà obbligatorio un tampone anticovid a chi arriva da zone considerate a rischio della Francia per via terrestre, esclusi autotrasportatori, transfrontalieri e i residenti della zona di frontiera. Il test sarà obbligatorio da martedì 30 marzo e sarà molecolare, realizzato entro le 72 ore precedenti all’arrivo in Spagna. Al momento i tamponi sono già obbligatori per chi arriva per via aerea o marittima.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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