
Nel frattempo la relazione 2020 del Cnel sottolinea come la pandemia peggiorato il divario tra nord e sud del Paese, con differenze nell’aspettativa di vita fino a 10 anni
Atteso entro metà aprile il decreto Semplificazioni. Tra i temi che verranno trattati dal provvedimento anche quello della class action e delle norme per sbloccare i concorsi fermati dalla pandemia e farli ripartire in sicurezza. Nel frattempo, secondo quando rilevato dal Cnel, il gap tra nord e sud del Paese nei servizi della Sanità accorcia le aspettative di vita fino a 10 anni.
Sul dl Semplificazioni il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha indicato come passaggi strategici fondamentali l’Accesso, la Buona amministrazione semplificata, il Capitale umano e la Digitalizzazione. «Farò una prima ripulitura della semplificazione che non ha semplificato. Molto probabilmente arriverà nei prossimi 15 giorni con caratteristiche forti, ripristinando anche ad esempio la class action nella Pa – ha preannunciato Brunetta, ospite alla 32esima edizione del workshop Ambrosetti Lo scenario dell’economia e della finanza (ne abbiamo parlato qui).
«Basta carta e penna, basta concorsi ottocenteschi» – ha proseguito il ministro in merito all’accesso e al turn over. – «Forse tra 7-10 giorni arriverà questo primo pacchetto sul reclutamento». Le novità potrebbero arrivare con il prossimo decreto Covid o con lo stesso decreto Semplificazioni. «I primi concorsi» – ha spiegato Brunetta – «potranno già adottare queste forme semplificate, tenersi online ma in luoghi deputati». Il primo test, secondo quanto annunciato, potrebbe riguardare l’assunzione di 2.800 tecnici al Sud, con un cronoprogramma che punta all’assunzione entro 100 giorni dalla pubblicazione del bando.
Proprio sul tema della Pa, sugli effetti del Covid e sul gap non ancora colmato tra Nord e Sud, si sofferma, invece, la relazione 2020 del Cnel che verrà presentata martedì al Parlamento e al Governo. Il documento riporta i livelli e la qualità dei servizi offerti dalle Amministrazioni pubbliche centrali e locali alle imprese e i cittadini. Come si legge nella relazione, la conseguenza più drammatica del Covid è l’accentuazione del divario Nord-Sud nella speranza di vita. A livello nazionale questa continua ad essere la seconda più alta d’Europa, ma presenta difformità significative tra le città di Milano e Napoli: fino a tre anni che aumentano a 10 se si considerano le fasce sociali più povere del Mezzogiorno e quelle più ricche dell’Italia settentrionale.
Come sottolinea il Cnel, è una tendenza che la pandemia ha solo accelerato, sottolineando i divari nel Paese per spesa sanitaria pubblica pro capite e per spesa di tasca propria da parte dei cittadini italiani rispetto a quelli degli altri paesi europei. Emerge, inoltre, come la pandemia abbia avuto un effetto dirompente su tutti i servizi pubblici, sia a livello centrale che locale, accentuandone le criticità e facendo emergere la fragilità del sistema delle pubbliche amministrazioni.
Conseguenze che, come commenta il presidente del Cnel, Tiziano Treu: «sono connesse ai livelli e alla qualità dei servizi pubblici a cittadini e imprese e dipendano dai mancati investimenti dell’ultimo ventennio nei servizi sociali e nella sanità, innanzitutto, nella scuola e università, nelle infrastrutture e nella digitalizzazione e informatizzazione».
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/CLAUDIO PERI
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