
Crollano invece i produttori di aeromobili, i colossi petroliferi e della moda. La capitalizzazione dei big mondiali è già oltre i livelli pre-crisi. In generale soffrono le multinazionali europee, avanzano le cinesi
Brillano le Websoft, in crescita Gdo e alimentare, crollano invece i produttori di aeromobili, i colossi petroliferi e della moda. E’ in sintesi il quadro che delinea l’Area Studi di Mediobanca che ha analizzato l’impatto della pandemia sui bilanci 2020 delle grandi multinazionali.
Ebbene, dal report emerge chiaramente come la pandemia abbia avuto un impatto importante sull’intera economia globale, comprese le grandi multinazionali, ma i suoi effetti sono stati eterogenei sui diversi settori.
Il giro d’affari dei big mondiali si è ridotto mediamente del 3,1% rispetto al 2019 ma con ampia divergenza fra i vari comparti Inarrestabili i gruppi del WebSoft che continuano a crescere a doppia cifra (+19,5%), seguiti a distanza dalla Gdo (+8,5%), dall’alimentare (+7,9%), dall’elettronica (+5,4%) e dalle case farmaceutiche (+3%). Le tlc (-0,6%) e l’industria dei pagamenti digitali (-0,7%) mostrano una certa resilienza, con ricavi stabili, mentre sono in sofferenza i colossi dell’Oil&Gas (-32,9%), i produttori di aeromobili (-26,8%), i gruppi della moda (-17,3%) e dell’automotive (-12,1%).
A livello geografico rimangono pressoché invariati i ricavi delle multinazionali dell’area Asia Pacifico e di quelle localizzate nelle Americhe. Avanzano le cinesi (+11,2%), già tornate su livelli d’attività pre-crisi, mentre le europee subiscono il più duro contraccolpo (-14,5%), con le italiane maggiormente in difficoltà (-29%) per l’assenza di grandi operatori nella new economy e nell’high tech.
La forza lavoro delle maggiori multinazionali è in leggero aumento rispetto al 2019 (+1,5%), sulla scia però delle assunzioni effettuate dalle società WebSoft (+29,6%). Escludendo questo settore, dominato dai colossi Usa e cinesi, la forza lavoro complessiva diminuirebbe mediamente dell’1,3%. Nel dettaglio, i gruppi americani, trainati dalle big tech, hanno aumentato i propri dipendenti del 7,1%, le multinazionali con sede in Europa hanno chiuso il 2020 con un -0,9%, i gruppi italiani con un -4%.
Infine le quotazioni in Borsa dei big mondiali in molti casi sono già superiori ai livelli pre-pandemici. Dopo le perdite del primo trimestre 2020, la capitalizzazione complessiva delle maggiori multinazionali al 26 marzo 2021 è infatti superiore del 15,4% rispetto alle quotazioni di fine 2019, trainata dai colossi dell’elettronica (+41,9%) e dalle WebSoft (+37,4%). In calo a doppia cifra, invece, le performance di Borsa per i produttori di aeromobili (-25,6%), per i colossi dell’Oil&Gas (-13,9%) e per le multinazionali delle bevande (-10,1%).
di: Maria Lucia PANUCCI
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