
Anche gli investitori sono in rivolta per il trattamento dei rider
Debutto disastroso per Deliveroo alla Borsa di Londra. La società di consegne di cibo a domicilio, partecipata da Amazon, non ammalia gli investitori ed il titolo segna un tracollo di ben il 30% nelle prime contrattazioni rispetto al prezzo di IPO, costringendo l’azienda ad abbassare le sue pretese e a fissare il prezzo all’estremo più basso della forchetta.
Sul settore pesa la pressione dei principali investitori e sindacati sui diritti dei lavoratori. Alcuni tra i grandi gestori patrimoniali del Regno Unito hanno dichiarato la scorsa settimana che non avrebbero partecipato all’IPO perché il trattamento dei rider da parte della società non è in linea con le pratiche di investimento responsabile. E la settimana prossima è prevista una protesta da parte dei rider per fare pressione per migliorare la retribuzione e le condizioni di lavoro.
Il prezzo di offerta della quotazione è stato fissato a 3,9 sterline per azione, pari ad una capitalizzazione di mercato di 7,59 miliardi di sterline. L’IPO prevede la vendita di 384.615.384 azioni, pari a un’offerta di circa 1,5 miliardi di sterline. Sul mercato è andata una quota del 21%. Di questo un miliardo di sterline andrà alla società stessa e 500 milioni di sterline andranno agli azionisti esistenti, tra cui Amazon e Will Shu, ceo e co-fondatore dell’azienda. In particolare Amazon ridurrà la propria quota dal 15,8 all’11,5%, con diritti di voto al 5,2%, mentre il fondatore Will Shu salirà dal 6,1 al 6,3%, con diritti di voto al 57,5%.
«È sicuramente un risultato deludente per un’IPO che inizialmente ha generato molto entusiasmo», ha scritto Michael Hewson, chief market analyst di CMC Markets UK.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/Christophe Petit Tesson
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