
Il governo britannico offrirà da venerdì prossimo all’intera popolazione la possibilità di effettuare due test rapidi anti Covid alla settimana per prevenire i contagi. Comincia questa settimana in Francia la produzione autonoma di vaccini. In programma la produzione di 250 milioni di dosi entro la fine dell’anno
«Grazie ancora a tutti voi per la pazienza. Gli sforzi stanno pagando». A parlare così è stato il premier britannico Boris Johnson annunciando l’allentamento delle misure di contenimento del Covid-19 imposte nel Regno Unito a partire dal 12 aprile prossimo. Secondo quanto spiegato dal capo del governo di Londra riapriranno i ristoranti, i pub, i negozi non essenziali, i parrucchieri, le palestre. Le aperture interesseranno anche biblioteche, zoo e parchi a tema.
Il governo britannico offrirà da venerdì prossimo all’intera popolazione la possibilità di effettuare due test rapidi anti Covid alla settimana nell’ambito di un rafforzamento del piano nazionale di prevenzione contro il Coronavirus. Secondo quanto ha riferito il ministro della Sanità l’iniziativa contribuirà a sopprimere qualsiasi focolaio del virus nel momento in cui il Paese esce gradualmente dal suo lungo periodo di lockdown. I test rapidi, che forniscono un responso entro 30 minuti, saranno disponibili gratuitamente in appositi centri, nelle farmacie e saranno anche inviati per posta. «Eseguire test rapidi su base regolare è più importante che mai per assicurarci che gli sforzi fatti finora non siano sprecati», ha commentato il premier Boris Johnson.
l primo ministro britannico ha confermato però che non è ancora stata presa una decisione sulla ripresa dei viaggi internazionali. Rispondendo a domande dei giornalisti ha sottolineato che “non va sottovalutato” il rischio per i viaggiatori di importare il virus nel Regno Unito.
Comincia questa settimana in Francia la produzione autonoma di vaccini contro il Covid-19 grazie a diverse fabbriche subappaltatrici. In programma c’è la produzione di 250 milioni di dosi entro la fine dell’anno. I primi flaconi made in France usciranno dai laboratori della Delpharm che ha firmato da tempo un contratto con Pfizer e BioNTech mentre a metà aprile si attiveranno anche Recipharm e la sua fabbrica che ha un accordo con Moderna. Poi sarà la volta di Sanofi che, in attesa di produrre il proprio vaccino, ha firmato una partnership con Janssen. Lo stabilimento di Fareva, infine, metterà in produzione entro l’estate dosi di Curevac, da quando il nuovo vaccino tedesco avrà ottenuto l’omologazione europea. Tutti questi farmaci non saranno destinati soltanto al mercato francese ma a tutti i Paesi europei.
La capitale iraniana Teheran ed alcune città vicine, tra cui Karaj, sono diventate zone ad altissimo rischio Covid. Lo ha comunicato il ministero della Sanità iraniano, avvisando che la quarta ondata di pandemia di Coronavirus è iniziata nel Paese e che le aree al massimo livello di rischio sono diventate 88 mentre quelle arancioni, o ad alto rischio, sono 100. Tutto questo a causa della mancanza di rigorose misure contenitive del virus durante le vacanze del Capodanno iraniano, iniziato il 21 marzo, che hanno comportato una impennato di contagi in molte città.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/WILL OLIVER / POOL
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