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Economia

Superbonus 110% e bonus edilizi: le linee guida approvate da Camera e Senato per il PNRR

Alessia Malcaus
8 Aprile 2021
Superbonus 110% e bonus edilizi: le linee guida approvate da Camera e Senato per il PNRR
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La relazione redatta dagli organi legislativi punta alla proroga della detrazione fiscale del 110% e alla razionalizzazione e semplificazione degli gli altri bonus per i lavori edili Il Recovery Plan […]

La relazione redatta dagli organi legislativi punta alla proroga della detrazione fiscale del 110% e alla razionalizzazione e semplificazione degli gli altri bonus per i lavori edili

Il Recovery Plan approvato da Camera e Senato prevede la proroga del Superbonus 110% al 2023 e l’aliquota unica al 75% per il Bonus ristrutturazioni. Sulla base di queste indicazioni il Governo dovrà ora redigere la versione definitiva del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza da trasmettere all’Unione Europea entro il 30 aprile 2021.

In tema di detrazioni fiscali per interventi edilizi e superbonus le linee di indirizzo approvate sono l’estensione del cosiddetto Superbonus 110% all’intero anno 2023 e la razionalizzare tutti gli altri bonus esistenti per le ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico degli edifici sotto un’unica aliquota al 75%, modificando l’articolo 16-bis del TUIR.

Per quanto riguarda il Superbonus 110%, la proroga avrebbe valore indipendentemente dall’avvenuta realizzazione di percentuali di lavori nell’ultimo anno di vigenza dell’incentivo. Lo scopo è moltiplicare gli effetti positivi in termini di risparmio energetico annuo generato dagli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio privato.

L’approvazione, inoltre, prevede la valutazione dell’inserimento dell’incentivo in una strategia generale di riqualificazione degli edifici e della sua semplificazione per favorirne l’accesso. Questa riguarderebbe, in particolare, il versante della verifica preventiva della conformità urbanistica, gli interventi sugli edifici ubicati nei centri storici, laddove la presenza di vincoli impedisce il miglioramento di almeno due classi energetiche, e l’accelerazione dei tempi di recupero del credito nonché la sua estensione ad altre tipologie di immobili, con l’opportunità di un’estensione della platea dei beneficiari. Quest’ultima potrebbe riguardare anche i soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni, privilegiando il settore alberghiero e le PMI tra i comparti in difficoltà.

Le detrazione di imposta del 110%, così come di altre forme di agevolazione fiscale, potrebbe venire estesa anche agli interventi effettuati dalle aziende agricole e/o agrituristiche sui fabbricati rurali, essendo tali aziende attualmente escluse dal perimetro di applicazione del decreto-legge 19 maggio 2020, n.34. Si valuta anche l’opportunità di estendere il perimetro di applicazione delle stesse agli ippodromi.

In merito alla razionalizzazione degli altri bonus, si prevede una stabilizzazione delle agevolazioni (quali bonus ristrutturazione edilizia, ecobonus, sismabonus, bonus verde, bonus arredi, bonus facciate, bonus idrico e bonus colonnine) per la riqualificazione del patrimonio immobiliare privato, con l’obiettivo di renderli strutturali almeno fino al 2025.

Tra le intenzioni c’è anche quella di attuare e potenziare il geo bonus, previsto dalla legge n.145 del 2018, per interventi su edifici e terreni pubblici quale elemento fondamentale per il coinvolgimento dei cittadini, delle amministrazioni e delle imprese nelle politiche volte alla bonifica ambientale. Quest’ultima comprende la rimozione dell’amianto dagli edifici, la prevenzione e il risanamento del dissesto idrogeologico, la realizzazione o la ristrutturazione di parchi e aree verdi attrezzate e il recupero di aree dismesse di proprietà pubblica.

La relazione di Camera e Senato, inoltre, evidenzia l’esigenza di adottare ulteriori misure volte ad aggiornare il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. Tra gli aggiornamenti considerati necessari ci sarebbe rendere strutturali lo sconto in fattura e la cessione del credito, e confermando quest’ultimo, almeno pari a cinque anni, ovvero fino al 30 giugno 2027, così da garantire un utilizzo il più possibile diffuso della misura del superbonus e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni.

Tra le misure di semplificazione suggerite da Camera e Senato ci sono costituire un portale unico in cui i contribuenti e i professionisti possano effettuare tutte le comunicazioni necessarie e approvare appositi formulari a cui i professionisti possano far riferimento e attenersi.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA

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