
Delle 32 mila imprese intervistate nell’ambito del progetto Sisprint sull’impatto ambientale, la maggior parte riporta diversi benefici: taglio ai rifiuto, riduzione delle emissioni, addio all’utilizzo di sostanze chimiche
La rivoluzione green non giova solo all’ambiente ma anche alle imprese. Questo è quanto emerge da un’indagine effettuata su oltre 32 mila imprese nell’ambito del progetto Sisprint (Sistema integrato di supporto alla progettazione degli interventi territoriali), condotto da Unioncamere e dall’Agenzia per la Coesione territoriale e finanziato dal PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020.
Intervistate sul tema dell’impatto ambientale degli investimenti green, 9 imprese su 10 hanno chiarito quali sono i principali benefici notati. Un terzo riduce i consumi energetici, un quinto dà un taglio ai rifiuti, il 14% dice addio all’utilizzo di sostanze chimiche nocive e un altro 10% contiene l’utilizzo delle risorse idriche e, migliorando la logistica, riduce anche le emissioni di CO2 connesse alla distribuzione su gomma. Il beneficio più frequente nelle risposte ha riguardato la riduzione delle materie prime energetiche (32,7%), con punte del 42% per la Sardegna, del 40% per la Calabria e del 38,7% per la provincia autonoma di Bolzano.
«L’investimento delle aziende in ecoefficienza ha una ricaduta importante sull’ambiente. Ma è ormai chiaro» – sottolinea Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere – «che gli effetti positivi di questi investimenti si trasmettono anche alle performance aziendali con un miglioramento dei prodotti e dei servizi offerti, una riduzione dei costi, un aumento della produttività. Ma soprattutto, questa ‘rivoluzione green’ ha portato le aziende ad irrobustirsi finanziariamente, il passaggio più delicato che le imprese italiane dovranno affrontare nei prossimi mesi».
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/ TONY VECE
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