
Bruxelles contesta il mancato rispetto degli obblighi contrattuali per la fornitura
Scade oggi l’ultimatum che l’Unione Europea ha imposto ad AstraZeneca sui ritardi nelle forniture: l’azienda farmaceutica, infatti, avrebbe dovuto fornire all’Ue 120 milioni di dosi entro il primo trimestre invece ne ha fornite poco meno di 30 milioni.
Tuttavia, benché la missiva con l’ultimatum sia stata inviata il 19 marzo scorso, non sembra esser stata presa in considerazione, neanche alla luce del contratto siglato tra l’azienda anglo-svedese e la Commissione, che prevede che AstraZeneca debba rispondere entro 20 giorni.
L’Ue ha contestato il mancato rispetto degli obblighi contrattuali ma anche il fatto che l’azienda, sfruttando il pagamento anticipato versato da Bruxelles, abbia destinato a Londra alcune dosi prodotte in impianti britannici che erano indicati nel contratto per la produzione europea. L’accusa mossa è di aver promesso le stesse dosi a Ue e Gran Bretagna anche avendo garantito di non avere con altri impegni in conflitto con l’accordo stretto in Europa.
Nella lettera AstraZeneca viene accusata di aver ritardato la richiesta di autorizzazione all’Ema per prendere tempo a causa dei problemi di produzione di dosi. Bruxelles chiede l’applicazione del contratto e la fornitura per tempo di tutte le dosi concordate, ma non esclude nemmeno una richiesta di danni.
di: Micaela FERRARO
FOTO: AFP
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