
Una commissione studia la riforma della Corte suprema Usa dopo l’ingresso dei tre giudici nominati dall’ex presidente. Biden chiede 1,2 miliardi di dollari per la sicurezza alle frontiere
Schiaffo di Biden a Trump. Il nuovo presidente degli Stati Uniti ha deciso di eliminare tutti i finanziamenti previsti dal suo predecessore per la costituzione del Muro con il Messico che serviva per combattere l’immigrazione clandestina.
Nel gennaio 2017 Trump aveva infatti firmato un ordine esecutivo che impegnava il Governo alla costruzione della barriera. Sotto il suo mandato sono stati costruiti 732 chilometri di muro lungo gli oltre tremila chilometri di confine. Si tratta di una barriera di sicurezza costruita lungo la frontiera tra Usa e Messico, dove viene chiamato Muro della vergogna. Il suo obiettivo è quello di impedire agli immigrati illegali di oltrepassare il confine statunitense.
Trump aveva firmato un ordine d’emergenza all’inizio del 2019 per finanziarne la costruzione dopo mesi di scontri con il Congresso. L’amministrazione aveva deciso di utilizzare 2,5 miliardi di dollari destinati al dipartimento della Difesa.
Ora, con la decisione di Biden, si chiude, dopo cinque anni, la battaglia cominciata nel 2016 durante la campagna delle presidenziali in cui Trump ne aveva fatto una delle sue promesse elettorali per fermare il flusso di clandestini. Nemmeno più un dollaro andrà all’opera simbolo di The Donald. Non solo Biden esclude nuove risorse per completare il muro con il Messico ed elimina anche i fondi già stanziati e non ancora utilizzati. Perché , dicono dall’amministrazione Usa, il problema dell’immigrazione non si affronta con la repressione ma aggredendo il problema alle sue radici e con politiche di più ampio respiro e un orizzonte di medio e lungo termine. Il presidente americano ha chiesto comunque 1,2 miliardi di dollari per rafforzare la sicurezza ai confini.
Altra cattiva notizia per Trump ed i suoi sostenitori repubblicani è la decisione di istituire una commissione presidenziale che dovrà studiare l’eventuale riforma del massimo organo giurisdizionale Usa, magari come chiedono in molti allargando a più membri la sua composizione. Un’altra promessa mantenuta dal neopresidente, per tentare di riequilibrare una Corte suprema plasmata da Trump e troppo sbilanciata a destra.
Secondo quanto riferiscono dalla Casa Bianca la Commissione sarà composta da un gruppo di esperti bipartisan. Dovrà presentare entro 180 giorni dal suo primo incontro un quadro delle varie posizioni in campo. Tra gli aspetti da valutare, il ruolo della Corte nel sistema costituzionale alla luce dei tempi attuali, la lunghezza del mandato dei giudici costituzionali, attualmente a vita, e il loro eventuale avvicendamento, il numero dei “saggi” che devono comporre la Corte e le regole per la selezione dei casi da prendere in considerazione.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/OLIVER CONTRERAS / POOL
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