
Si tratta di 14 miliardi in più rispetto ai 22 iniziali. Le ultime indicazioni date del primo ministro Boyko Borissov indicano infatti un costo di 19,50 euro a dose per l’ultima fornitura da 1,8 miliardi di vaccini, conto i 12 euro iniziali
Schizzano i prezzi dei contratti sui vaccini. Già nelle scorse settimane la Pfizer aveva evocato un aumento dei prezzi in una seconda fase. Questo balzo in alto sembra ora confermato dalle prime indiscrezioni su un negoziato in corso tra l’Ue e il colosso farmaceutico per una fornitura fino a 1,8 miliardi di dosi nel periodo 2022-2023. Ad anticipare il prezzo, su cui ci si starebbe mettendo d’accordo a Bruxelles, è stato il premer bulgaro Boyko Borissov che ha parlato di 19,50 euro a dose. Una cifra già di per sé molto importante, ma che diventa anche maggiore se confrontata con un altro dato: secondo Borissov, infatti, il primo prezzo chiesto dal produttore era di 12 euro. Se fosse rimasto così, la Commissione avrebbe speso 22 miliardi, mentre ora ne dovrà pagare 36, divisi in due tranche da 18. «Il costo è lievitato – ha detto il politico bulgaro. – Il prezzo del produttore era 12 euro, poi siamo passati a 15,50, e adesso per le forniture del 2022 e 2023 pagheremo 19,50 euro».
Queste cifre sono state confermate all’agenzia Reuters anche da un funzionario europeo coinvolto nei colloqui, sottolineando però che il nuovo accordo coprirà anche la protezione dalle varianti, il che significa che l’azienda offrirà sieri rafforzati se le mutazioni del virus diventassero prevalenti.
Secondo quanto emerge, per intavolare il suo negoziato sulle dosi per il 2022-23 la Commissione europea avrebbe individuato Pfizer dato che il suo vaccino è a tecnologia mRNA (ritenuta più efficace dall’Ema) e dato che al momento l’azienda è quella con maggiore capacità produttiva, grazie allo stabilimento tedesco di Marburgo.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AFP/JUSTIN TALLIS
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