
L’Istituto erogherà in automatico il beneficio a chi ha già usufruito di provvedimenti precedenti. Gli altri dovranno farne richiesta entro il 30 aprile
Decreto Sostegni, ecco come funziona e a chi è rivolto il bonus da 2.400 euro. Si tratta di un’indennità una tantum e onnicomprensiva destinata ad alcune categorie di lavoratori che, a causa dell’emergenza pandemica e delle conseguenti restrizioni, hanno dovuto interrompere o limitare le proprie attività lavorative.
Coloro che hanno già ricevuto l’assegno di mille euro, previsto dal decreto Ristori, riceveranno in automatico il nuovo pagamento. Nei giorni scorsi sono partiti gli accrediti dell’Inps (ne abbiamo parlato qui). Gli altri lavoratori dovranno presentare domanda in via telematica all’Inps entro il 30 aprile 2021.
L’Istituto, tuttavia, non ha ancora trasmesso la circolare con le istruzioni e le informazioni utili alla compilazione e all’invio della domanda. Si attende a breve la pubblicazione sul portale dell’Inps.
Devono presentare la domanda le persone che in precedenza non hanno fatto richiesta per il bonus anche se ne avevano i requisiti e coloro che non rientravano tra i beneficiari nei precedenti provvedimenti, ma che invece rientrano ora. Il decreto Sostegni, infatti, ha incluso anche i lavoratori somministrati in settori diversi dal turismo e ha alzato il tetto massimo di reddito annuo dei lavoratori dello spettacolo da 50 mila a 75 mila euro.
In particolare, il bonus è destinato alle seguenti tipologie di lavoratori: lavoratori stagionali e in somministrazione dei settori del turismo e degli stabilimenti termali; lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali; lavoratori intermittenti; lavoratori autonomi occasionali; lavoratori incaricati alle vendite a domicilio; lavoratori a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali; lavoratori dello spettacolo.
Nonostante le recenti richieste dell’ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, rimangono ancora esclusi i lavoratori dipendenti stagionali appartenenti ai settori dell’agricoltura e della pesca.
Nessuna indennità neanche per i lavoratori dello sport. La società Sport e Salute S.p.A., infatti, erogherà un’indennità per i lavoratori impiegati che collaborano con il Coni (Comitato olimpico nazionale), il Cip (Comitato italiano paraolimpico), le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni e dal Cip, le società e associazioni sportive dilettantistiche.
Per ottenere l’indennità di Sport e Salute, i lavoratori devono aver cessato, ridotto o sospeso la loro attività a causa dell’emergenza coronavirus. Sono ricomprese anche le eventuali collaborazioni coordinate e continuative, rese da lavoratori sportivi, scadute entro la data del 30 dicembre 2020 e non rinnovate. L’ammontare dell’indennità varia in base ai compensi ricevuti per l’attività sportiva nell’anno di imposta 2019. Sono previsti: 3.600 euro per compensi in misura superiore ai 10 mila euro annui; 2.400 euro per compensi in misura compresa tra 4.000 e 10 mila euro annui; 1.200 euro per compensi in misura inferiore a 4.000 euro annui.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA
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