
Secondo un’indagine di Bankitalia, il costo annuo dei conti correnti è aumentato in media di 88,5 euro tra il 2019 e il 2020
La nuova politica espansiva della Bce potrebbe portare ad un aumento dei costi dei conti correnti bancari. Con lo scopo di favorire la crescita economica, infatti, la Banca centrale europea ha portato in negativo i tassi di interesse per favorire la circolazione di denaro e dei prestiti. In questo modo, le banche dovranno depositare la liquidità in eccesso presso l’istituto di Francoforte al tasso di -0,50%.
Secondo le recenti analisi, a pagare lo scotto di questa manovra potrebbero essere i clienti: gli istituti bancari, per non rimetterci, potrebbero aumentare gradualmente i costi dei conti correnti.
Secondo una una recente indagine di Bankitalia, relativa al 2020, il costo annuo per mantenere un conto è aumentato mediamente di 88,5 euro rispetto al 2019, coinvolgendo in particolar modo le spese fisse (canone annuo, bonifici, prelievi allo sportello, assegni) e meno quelle variabili.
Ad esempio, da gennaio 2022 entrerà in vigore la norma che blocca i pagamenti in contanti oltre i 999,99 euro. Ciò potrebbe portare ad un aumento delle operazioni di prelievo, soprattutto per chi non ha dimestichezza con la moneta elettronica, che si tradurrà in maggiori costi. Lo stesso discorso vale sulle commissioni per bonifici e assegni, sui bollettini per il pagamento della Tari, sul bollo auto e altre.
Si esaminano, ad esempio, i costi dei prelievi allo sportello o al Bancomat. Il numero delle operazioni potrebbe crescere da gennaio 2022, quando entrerà in vigore la norma che impedisce i pagamenti in contanti oltre i 999,99 euro. Pagamenti più ridotti può voler dire, per chi non ha dimestichezza con la moneta elettronica, prelievi più frequenti il che, a sua volta, significa più costi. E chi non usa i contanti? Se aumentano le commissioni su bonifici e assegni, la musica non cambia.
Secondo laleggepertutti.it, potremmo essere sulla strada verso l’introduzione di una sorta di nuova tassa sui conti correnti per evitare perdite con la Bce e per portare il correntista a togliere il denaro dal conto ed investirlo in titoli in modo da ridurre l’enorme liquidità che giace infruttuosa sui depositi.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO
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