Il fatturato risulta in miglioramento dell’8% nel confronto con il primo trimestre del 2019. Tutte le attività vanno bene a parte il duty free negli aeroporti, ancora in difficoltà a causa delle misure che limitano i viaggi
Inizio 2021 con il botto per LVHM. Il colosso francese del lusso ha registrato un forte aumento del fatturato nel primo trimestre dell’anno, nonostante le misure di contenimento legate al Coronavirus.
Nello specifico, nel periodo gennaio-marzo, il gruppo proprietario di oltre 70 marchi, ha riportato ricavi pari a 13,9 miliardi, un aumento del 30%, del 32% considerando anche Tiffany, appena acquisita, che porta la divisione gioielli e orologi in rialzo del 138% a 1,88 miliardi. Un risultato che batte le attese degli analisti e supera, a livello organico, anche i risultati dell’analogo periodo pre Covid (+8% rispetto al primo trimestre del 2019). «In un contesto che rimane turbolento – sottolinea una nota del gruppo guidato da Bernard Arnault – Lvmh è ben attrezzata per costruire l’auspicata ripresa nel 2021 e ritrovare lo slancio di crescita per tutte le sue attività».
Tutte le attività del gruppo hanno evidenziato una buona performance, ad eccezione dell’unità duty free negli aeroporti, ancora in difficoltà a causa delle misure che limitano i viaggi. La divisione moda e accessori cresce del 52% a livello organico, con 6,7 miliardi di euro di borse e vestiti venduti, il 37% in più anche rispetto al 2019 e tre volte il fatturato registrato da Prada in tutto il 2020. Positiva anche l’evoluzione della divisione Wines & Spirits, con ricavi saliti del 29% rispetto al 2020 e del 17% rispetto al 2019. Nei primi tre mesi del 2020 è cresciuto il consumo di champagne con un +22% delle vendite, concentrate in particolar modo negli usa e in Europa. Più a rilento la divisione profumi e cosmetici con un +12% sul 2020 ma ancora in flessione del 4% rispetto al 2019.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/JUSTIN LANE
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