
Stellantis è da record: segna +140,9% e batte il mercato
Forte crescita del mercato europeo dell’auto che a marzo ha registrato una vera e propria impennata, +87,3% dopo il -19,3% di febbraio. Lo comunica l’Acea, l’associazione dei costruttori europei, sottolineando che il mese scorso le immatricolazioni sono state 1.062.446, quasi il doppio rispetto alle 567.253 di un anno fa quando nella maggior parte dei Paesi Ue sono state introdotte le rigide restrizioni anti-Covid.
A marzo ci sono stati incrementi a tripla cifra in tre dei quattro principali mercati europei: l’Italia ha avuto la crescita maggiore (+497,2%), seguita da Francia (+191,7%) e Spagna (+128%). Per la Germania c’è stato un robusto +35,9%.
Nel primo trimestre la domanda di nuove auto è cresciuta del 3,2%, raggiungendo quota 2,6 milioni.
Per Stellantis il mese di marzo si chiude con un balzo di oltre il 140% in Europa. Secondo i dati diffusi stamattina dall’Acea, il gruppo nato dalla fusione tra Fca e Psa ha visto le immatricolazioni salire del 140,9% a 292.149 nell’Europa occidentale (UE+ EFTA + UK), con una quota di mercato che passa dal 14,2% al 21%. I principali brand del gruppo hanno visto tutti segni positivi: Peugeot fa +142,2%, Jeep ha archiviato il mese con un rialzo di oltre il 240%. In decisa crescita anche Opel (+89,7%), Citroen (+157,3%) e Fiat (+173,5%). Nei primi tre mesi dell’anno il saldo è positivo, con una crescita per Stellantis del 7,4%.
Questi dati positivi assumono un altro significato se confrontati con il periodo precedente la pandemia. «Purtroppo, questa crescita non rappresenta l’effettiva situazione del mercato dell’auto perché il confronto si fa con marzo 2020 che è stato il mese in cui la pandemia ha cominciato a mordere. Per avere un’idea dell’effettivo andamento del mercato – avverte il Centro Studi Promotor – occorre dunque fare il confronto con l’ultimo marzo normale che è quello del 2019». Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor questo confronto mette in evidenza un calo di ben il 21,6% che riflette una situazione di mercato ancora estremamente difficile in tutta l’Europa Occidentale sia per le chiusure delle concessionarie in molti paesi sia, e soprattutto, per l’impatto della pandemia sull’economia e quindi sulla propensione all’acquisto di autovetture da parte di privati e imprese. «In questo contesto però va segnalata la crescita delle immatricolazioni di auto elettriche e ibride, ma la dinamica positiva della domanda per questo tipo di vetture non è sufficiente per compensare gli effetti negativi della pandemia», ha concluso.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/ALESSANDRO DI MARCO
Ti potrebbe interessare anche: