
Tutto questo grazie alla cancellazione delle riserve accantonate. Annunciato un piano di razionalizzazione in Europa, Asia e Medio Oriente
In linea con le altre banche americane anche Citigroup chiude il primo trimestre 2021 molto bene, con un’impennata dell’utile, soprattutto grazie alla cancellazione di 1,8 miliardi di dollari di riserve accantonate per perdite su crediti.
In particolare il profitto registrato è pari a 7,9 miliardi di dollari, ovvero 3,2 dollari per azione. Si tratta di un dato superiore alle stime degli analisti che avevano previsto un utile per azione di 2,6 dollari. Nello stesso periodo del 2020 l’ultima voce del bilancio dell’istituto era stata di 2,5 miliardi (1,05 dollari per azione).
Entrando nel dettaglio di prestiti e depositi, Citigroup ha registrato 666 miliardi di dollari di prestiti, in calo dell’8% su base annua. I depositi sono stati di 1.300 miliardi, segnando un incremento del 10%. In diminuzione invece i ricavi del periodo, che hanno raggiunto quota 19,3 miliardi (-7%), superando comunque la stima di 18,8 miliardi fornita dagli analisti. «È stato un inizio d’anno migliore del previsto e siamo ottimisti riguardo all’ambiente macroeconomico», ha dichiarato in una nota l’amministratore delegato Jane Fraser.
In occasione della presentazione del primo bilancio 2021 la banca americana ha anche annunciato l’imminente chiusura di gran parte delle sue attività di consumer banking in Asia, Europa e Medio Oriente per focalizzarsi sulle aree in cui è più forte e ha un maggiore potenziale di crescita. Rimarranno quindi solo quattro sedi a Singapore, Hong Kong, Emirati Arabi e Londra.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/JUSTIN LANE
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