La produzione industriale è rivista al rialzo, ma il segno meno rimane
Diverse informazioni macro giungono dal Giappone e ci forniscono un quadro su come stia procedendo l’economia del Paese. Molte bene stanno andando le esportazioni, anzi a marzo si è registrato un vero e proprio boom. Per la precisione sono volate del 16,1% su base annua, complice il forte rimbalzo della domanda di beni rispetto allo stesso mese del 2020, quando ormai il Covid si era diffuso in tutto il mondo. Si tratta del balzo più forte da novembre del 2017 che è stato superiore al +11,6% atteso dal consensus degli analisti intervistati da Reuters e successivo alla flessione del 4,5% di febbraio. La forte crescita è stata alimentata soprattutto dalle esportazioni verso la Cina (+37,2%).
In crescita anche le importazioni, salite su base annua del 5,7%, rispetto al +4,7% atteso ma in rallentamento rispetto al +11,8% del mese precedente.
A marzo la bilancia commerciale del Giappone ha messo in evidenza un surplus pari a 663,7 miliardi di yen, l’equivalente di $6,11 miliardi, meglio dei 490 miliardi di yen stimati dal consensus degli analisti.
Per quanto riguarda la produzione industriale nel mese di febbraio è scesa su base mensile dell’1,3%. Il dato è stato rivisto però al rialzo in modo significativo rispetto alla flessione del 2,1% inizialmente riportata. Il problema maggiore in questo caso riguarda la scarsità globale di chip per il settore auto, che ha colpito il comparto automotive made in Japan. Su base annua il dato ha segnato un calo del 2%, sempre meno rispetto al -2,6% indicato nella lettura preliminare.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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