
Si va verso il Cdm mercoledì. 11 Regioni puntano al giallo. Salvini proporrà di posticipare il coprifuoco alle 23
C’è grande attesa oggi per la riunione del Comitato tecnico scientifico, poi in programma c’è il confronto con le Regioni e domani, o al più tardi giovedì, il Consiglio dei ministri si riunirà per mettere nero su bianco il nuovo decreto che indicherà il calendario e le regole per le riaperture. Ben 11 Regioni e le provincie di Trento e Bolzano scalpitano e puntano alla zona gialla.
Il primo passaggio è appunto la riunione degli esperti del Cts che dovranno esprimere un parere sul pass che servirà per spostarsi tra le Regioni di colore diverso ma anche per accedere ad alcuni eventi, come assistere a spettacoli dal vivo o andare al cinema. Le certezze al momento sono due: la prima è che non sarà pronto per il 26 aprile, dunque da lunedì prossimo ci si sposterà verso le Regioni rosse e arancioni con l’autocertificazione e uno dei tre documenti necessari allegato, il certificato vaccinale, quello di avvenuta guarigione o l’esito del tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.
L’altra certezza è che il pass sarà in linea con quello europeo che dovrebbe diventare operativo tra giugno e luglio. Prima si capisce come funziona quello Ue e poi ci si adegua. L’ipotesi più concreta è utilizzare una app che contenga un Qr code con le informazioni, da esibire a richiesta.
Sul tavolo degli esperti del Cts ci saranno anche le linee guida delle Regioni per le riaperture che, almeno su due punti, suscitano perplessità e preoccupazione: pare che né la richiesta di riaprire bar e ristoranti anche in zona arancione e rossa, né l’utilizzo degli spogliatoi in piscine e palestre dovrebbero passare il vaglio.
Intanto la Lega presenterà al prossimo Consiglio dei ministri la proposta di posticipare il coprifuoco alle 23 già dal 26 aprile. «Lo chiedono gran parte delle Regioni e dei sindaci a prescindere dai colori politici – ha detto. – Non è una richiesta di Salvini e della Lega, ma è fondata sui dati scientifici in miglioramento e sul buon senso. Lo stesso ministro Speranza, da questo punto di vista, qualche ascolto ha iniziato a darlo».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
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