Il Cts dovrà esprimersi sulla presenza del pubblico
In vista degli Europei di calcio che si terranno a partire dall’11 giugno prossimo, il Governo italiano ha chiesto un parere al Comitato tecnico scientifico per valutare la possibilità di prevedere una presenza limitata di pubblico, sulla base del quadro epidemiologico e dell’andamento delle vaccinazioni.
A Roma verranno disputate quattro partite dell’Europeo rinviato l’anno scorso, inclusa quella inaugurale con l’incontro tra Italia e Turchia.
Secondo le linee guida Uefa, gli impianti potrebbero essere aperti con una capienza massima del 50%, mentre all’Olimpico nelle scorse settimane si era parlato di una possibile riapertura al 30%. «C’è un Paese che deve ripartire – ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa – il Cts stabilirà i requisiti, che non riguarderanno solo il vaccino. Se siamo convinti che il piano vaccinale possa dare risultati è logico pensare di programmare eventi nel tempo. La politica deve assumersi la responsabilità di scegliere. Ci vorrà una tracciabilità, qualcosa che consenta di essere sicuri sul fatto che chi entra allo stadio ha i requisiti per farlo».
Intanto nel mondo il calcio si avvia a una parziale e attenta riapertura degli stadi. Nel Regno Unito il via libera dovrebbe arrivare il 17 maggio, in Olanda è stato dato lo scorso 27 marzo. In Spagna la Liga spera di riaprire dopo la terza settimana di aprile, mentre in Germania si corre il rischio di rimanere chiusi per tutta la stagione, come accadrà anche per la Ligue 1 in Francia. In Russia sono ammessi solo i già vaccinati.
In Oceania e negli Stati Uniti gli stadi sono aperti, l’NBA sta riaprendo anche i palazzetti. La Cina ha già riaperto completamente e in Israele grazie alla velocità delle vaccinazioni hanno potuto assistere alla partita di qualificazione ai Mondiali 2022 tra Israele e Danimarca cinque mila tifosi.
di: Micaela FERRARO
FOTO: EPA/VASSIL DONEV
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