L’agenzia di rating ha analizzato il peso della cessazione delle moratorie sull’aumento dei crediti deteriorati
Secondo un report condotto da Fitch Ratings, l’Italia e il Portogallo sono gli unici due Paesi in Europa in cui il ricorso alle moratorie per le banche rimane significativo, vista l’estensione a giugno in Italia e a settembre in Portogallo, e l’aspettativa che si presentino altre proroghe.
Nel resto dell’UE la maggioranza delle moratorie sui prestiti è scaduta, perché costituivano solo il 3,5% dei prestiti a famiglie e società non finanziarie alla fine del 2020, circa la metà rispetto a tre mesi prima e ben al di sotto del picco del 9% raggiunto durante l’anno.
Secondo Fitch, i Paesi in cui ci sono stati elevati stock di crediti deteriorati come Grecia, Irlanda, Italia e Portogallo, che quindi per contrasto hanno fatto un ricorso maggiore alle moratorie, dovranno affrontare maggiori afflussi di nuovi crediti deteriorati derivanti dalla scadenza delle moratorie.
Guardando al Belpaese, i crediti da svalutare nei bilanci delle banche italiane a causa delle perdite, nel 2021 potrebbero salire oltre il 10%, tre punti percentuali in più rispetto al 2020. «Le banche italiane generalmente stanno andando verso minori oneri per svalutazioni dei crediti che nel 2020 – hanno spiegato da Fitch – tuttavia ci aspettiamo che il livello di tali oneri rimanga ragguardevole, non lontano quello del 2020, a causa della necessità di aumentare le coperture di fronte alle perdite sui crediti e, in alcuni casi, di rafforzare le riserve a supporto dei piano di riduzione dei rischi».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/JUSTIN LANE
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