
Florentino Perez: “Lo faccio per salvare il calcio”. Secondo le prime stime, i 15 club partecipanti potrebbero ricevere fino a 233 milioni a testa
Si allarga sempre di più la spaccatura all’interno del mondo del calcio. Dopo l’annuncio dei 12 club europei e della fondazione della Superlega (ne abbiamo parlato qui), anche il premier Mario Draghi si unisce alle fila delle istituzioni contrarie al progetto, insieme a Macron e Johnson (leggi qui).
«Il Governo» – ha dichiarato il Presidente del Consiglio – «segue con attenzione il dibattito intorno al progetto della Superlega calcio e sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport».
Anche Valentina Vezzali, ex campionessa di scherma e sottosegretaria del governo con delega allo sport, si è espressa a tal proposito. «Sto seguendo con attenzione la vicenda della Superlega di calcio» – ha commentato Vezzali. – «Sono molto preoccupata per le conseguenze che uno scontro istituzionale potrebbe portare alla filiera dello sport, che ricordo, comincia con i campionati giovanili e porta, poi, fino ai campionati internazionali e ai Giochi Olimpici. Non entro nel merito della questione per il rispetto dovuto all’autonomia dello sport» – ha proseguito – «ma non posso non sottolineare che lo sport è in grado di coinvolgere miliardi di persone in ogni angolo del pianeta, perché rappresenta i sogni di ogni bambina e bambino e non certo per la pur importante industria economica che lo anima».
Nel frattempo importanti spiegazioni arrivano da Florentino Perez, presidente del Real Madrid, uno dei 12 club calcistici coinvolti. «Non lo faccio per salvare il Real, ma per salvare il calcio» – ha dichiarato a El Chiringuito TV. – «Questo sport è in un momento critico, quello che stiamo facendo è solo per il bene del pallone. I principali club di Inghilterra, Spagna e Italia dovevano dare una soluzione alla brutta situazione che sta vivendo il calcio Siamo giunti alla conclusione che facendo una Superlega al posto della competizione classica avremmo potuto alleviare i conti. E avremo partite più competitive per risanare i conti. Solo il Real Madrid ha perso 400 milioni nelle due stagioni della pandemia» – ha spiegato Perez. – «Quando non hai entrate, e hai solo la televisione, capisci che la soluzione è giocare partite più competitive e attraenti. Abbiamo deciso che invece della Champions, avremmo potuto fare una Superleague con più partite».
Il numero uno del Real si sposta poi sul confronto con la Champions League. «La Uefa ha lavorato al nuovo formato della Champions League ma sinceramente non lo capisco» – ha commentato. – «Vogliamo salvare il calcio. La Uefa è un monopolio ma deve essere più trasparente. Vogliamo salvare il calcio per i prossimi 20 anni, ora è in un momento di grave pericolo. Se vinci, ricevi da 120 a 130 milioni da loro ma con la Superlega guadagneremo molto di più».
Resta, infatti, da chiedersi quanto varrà la Superlega rispetto alla Champions League. Si ricorda che alle spalle della neo nata competizione c’è la multinazionale bancaria JP Morgan, ma nulla esclude che si possano aggregare altre istituzioni. Conti alla mano: il budget iniziale è di 3,5 miliardi da dividere per i 15 club partecipanti, anche se al momento ne sono entrati solo 12. Ad ogni club andrebbero quindi 233 milioni.
Al contrario, guardando alla Champions League di quest’anno, la cifra disponibile da distribuire alle 32 squadre partecipanti che dal 2024 diventeranno 36 è di 2 miliardi circa, per una media di 60 milioni a squadra. In media perché la suddivisione prevede una parte fissa ed una variabile: il 25% (488 milioni di euro) viene assegnato come bonus partecipazione in parti uguali tra tutti; il 30% (585 milioni) è calcolato sulla base del ranking Uefa sulla base dei risultati degli ultimi 10 anni. Un ulteriore 30% (585 milioni) è in base ai risultati conquistati in campo. Il restante 15%, infine, fa parte del cosiddetto “market pool” (circa 292 milioni di euro) legato al bacino d’utenza.
La Superlega, dunque, sembrerebbe molto più appetibile per i club dal punto di vista economico. Secondo i primi studi, inoltre, la competizione potrebbe attrarre maggiori diritti televisivi rispetto alla Champions League e generare ingenti profitti da altri incassi, come biglietti, sponsorizzazioni e merchandising.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/STEPHANIE LECOCQ
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