
La misura era stata approvata da entrambi i rami del Parlamento, Bundestag e Bundesrat. Ora può avvenire la ratifica
Via libera al Next Generation EU in Germania. La Corte costituzionale tedesca ha respinto il ricorso d’urgenza presentato contro il Recovery Fund da Bernd Lucke, fondatore del partito di estrema destra AfD e da altri.
Il ricorso mirava a bloccare la ratifica del piano di rilancio europeo e quindi l’emissione del debito comune. E’ stato bocciato da 7 giudici su 8. La dichiarazione della Corte tedesca sottolinea che la decisione dei 27 Capi di stato a luglio è di natura temporanea. «Si applicano dei limiti per quanto riguarda il volume, la durata e lo scopo del prestito a cui la Commissione europea è autorizzata, così come per quanto riguarda le possibili passività sostenute dalla Germania», si legge nel parere.
Secondo la Carta tedesca “sarebbe inammissibile creare strumenti permanenti che avessero (per la Germania, ndr) come conseguenza un’assunzione di rischi per le decisioni prese da altri Paesi, specialmente se potessero avere conseguenze non prevedibili. Ogni qualvolta la federazione dovesse decidere misure significative di solidarietà al livello internazionale o europeo che riguardassero spese pubbliche, l’approvazione del Bundestag sarà richiesta in ogni singolo caso“.
A questa decisione farà seguito, con tempi non definiti, un esame definitivo della Corte e un verdetto più approfondito, ma sulla stessa linea, senza sorprese.
Intanto però il disco verde dei costituzionalisti tedeschi consente al presidente della repubblica federale Frank-Walter Steinmeier di firmare la legge nazionale, già varata il 25 marzo dal Bundestag con una maggioranza di due terzi e il giorno dopo dal Bundesrat, i due rami del Parlamento, e concludere così il percorso dell’implementazione del nuovo strumento europeo.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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