Il colosso si scusa ma questo non basta a placare la bufera
Continua la bufera su Tesla dopo l’incidente mortale in Texas dei giorni scorsi che ha coinvolto una sua automobile (guarda qui). Il colosso delle auto elettriche è adesso al centro delle polemiche in Cina. A scatenare il polverone è stata la plateale protesta di una cliente.
Lunedì una donna si è arrampicata su una Tesla al salone dell’auto di Shanghai scontenta di come la società avesse gestito le sue lamentele sui freni malfunzionanti, innescando una tempesta sui social media e un successivo intervento di regolatori e media statali. La donna in questione indossava una maglietta decorata con le parole “I freni non funzionano“, ha urlato davanti a tutti che i freni difettosi su una Model 3 hanno causato un incidente e lasciato i suoi genitori con ferite che hanno richiesto il ricovero in ospedale. Tesla avrebbe risposto sommariamente ed in ritardo dicendo che l’autista stava accelerando al momento dell’incidente, citando un rapporto della polizia.
Il video della protesta è poi divenuto virale sui social ed ha costretto il produttore di auto elettriche a porgere le sue scuse per non aver affrontato il reclamo in modo tempestivo, affermando anche che avrebbe lanciato una revisione del suo customer care in Cina.
Ma le scuse non sono bastate. Il regolatore del mercato cinese ha esortato Tesla a garantire la qualità del prodotto nel Paese, mentre l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua ha affermato che le scuse non sono state adeguate e sincere. Non solo: il Partito Comunista ha dichiarato sulla piattaforma cinese WeChat che Tesla “deve affrontare il tormento dei suoi clienti cinesi“.
Insomma la questione non è facile da risolvere, considerando soprattutto che quello cinese è un mercato chiave per Tesla con i consumatori che stanno abbracciando sempre più la rivoluzione elettrica. Questo mercato rappresenta il 30% circa delle vendite globali di Tesla.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/JOHN G. MABANGLO
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