I voti a favore sono stati 492, un contrario, un astenuto. I soldi serviranno a finanziare il tanto atteso decreto Sostegni bis
Via libera della Camera alla relazione sullo scostamento dal pareggio di bilancio per 40 miliardi di euro. I voti a favore sono stati 492, uno contrario e un astenuto. Era richiesta la maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea.
Soddisfatto il sottosegretario all’economia Claudio Durigon che ha detto: «Il Governo intende richiedere per l’anno in corso uno scostamento di 40 miliardi e di 6 miliardi l’anno dal 2020 al 2033 e auspica che il miglioramento delle condizioni epidemiologiche ed economiche rendano quello di oggi l’ultimo intervento di tale portata. L’esigenza primaria della maggioranza e del Governo è quella di sostenere i vari settori economici per il tempo necessario ad evitare la chiusura definitiva di molti esercizi, di posizioni lavorative e di aziende».
I soldi serviranno infatti a finanziare un nuovo round di ristori per sostenere chi è stato maggiormente colpito dalla crisi economica causata dal Covid, il tanto atteso decreto Sostegni bis.
Un capitolo corposo sarà dedicato alla liquidità con la proroga delle moratorie sui prestiti e sulle garanzie pubbliche per cui è in corso il confronto con la Commissione europea. Per i ristori veri e propri potrebbero essere messi in campo 20 miliardi ma dipenderà dalla platea dei richiedenti e dai parametri che si sceglierà di adottare. Sarà replicato il meccanismo di erogazione dei contributi a fondo perduto ma cambierà il sistema di calcolo: saranno parametrati su due mesi e non su uno solo come previsto dal primo decreto Sostegni.
Imprese e partite Iva saranno risarcite anche per i costi fissi sostenuti, come bollette e affitti. Dovrebbe essere rifinanziato il credito d’imposta per le locazioni e si valuta anche il taglio dell’Imu sui beni strumentali e un ulteriore rinvio delle esenzioni Tosap e Cosap per altri 6 mesi.
A completare il pacchetto anche un miliardo per gli sgravi alle imprese che assumono con contratto a tempo determinato di uno o due anni: le agevolazioni saranno destinate a chi farà rientrare nel mondo del lavoro i disoccupati, i lavoratori in cassa integrazione o i percettori di reddito di cittadinanza.
Atteso anche un nuovo rinvio delle scadenze fiscali che dovrebbe riguardare però solo le attività in crisi che potrebbero beneficiare anche di una proroga del blocco degli sfratti. L’extra deficit servirà inoltre a coprire parte delle opere escluse dal Recovery plan, ovvero quei progetti in esubero rispetto ai 191 miliardi a disposizione del Pnrr, e che sono comunque ritenuti validi. Sarà costituito per questo una sorta di fondo ad hoc da 30 miliardi circa, da spalmare su 6 anni, finanziato in deficit, per una media di circa cinque miliardi l’anno.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI
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