
Da oltre 30 anni l’azienda marchigiana produce e distribuisce calzature per bambini
Passione: ecco il segreto del successo di Elisabet, calzaturificio di Monte Urano, in provincia di Fermo. Ce ne parla l’Amministratore delegato dott.ssa Lara Vallasciani.
Elisabet viene fondata nel 1980 dai tre fratelli Vallasciani, Marcello, Nazareno e Claudio. Sin dall’inizio l’azienda si è occupata della produzione di scarpe, prima solo per conto terzi e dopo iniziando a proporre modelli con marchio proprio. Oggi Elisabet è guidata dalla seconda generazione dei Vallasciani: l’attuale Ad entra in azienda nel 2010 e collabora insieme al fratello e ai cugini, portando avanti con orgoglio e passione il lavoro iniziato dai genitori.
Oggi quella di Elisabet è una realtà stabile e affermata che si occupa di produzione e distribuzione di calzature, in particolar modo di scarpe per bambini. L’azienda conta su 60 dipendenti, uno stabilimento di proprietà nelle Marche e una struttura produttiva dislocata in Asia, in Cina in modo particolare. Uno dei suoi punti di forza, infatti, è la flessibilità e la trasversalità della produzione che si rivolge per l’80% al mercato estero.
Fino a pochi anni fa Elisabet si focalizzava su un solo mercato, quello italiano, ma proprio la cosiddetta diversificazione rischio-Paese costituisce oggi un fattore strategico: quando un mercato riscontra delle difficoltà ce n’è sempre un altro che traina.
Uno dei vanti dell’azienda è quello di non partecipare alla guerra del prezzo al ribasso che spesso coinvolge questo settore. Grazie al Made in Italy tanto apprezzato all’estero, il valore aggiunto rappresentato dall’artigianalità italiana, infatti, Elisabet opera nell’ottica dell’equilibrio tra il posizionamento del marchio (proprio o in licenza) e il rapporto qualità-prezzo del prodotto.
I design delle calzature proposte è studiato da un ufficio stile interno e può nascere spontaneamente o tramite collaborazioni. Ad esempio, quando Elisabet lavora con i brand clienti (di cui fanno parte, per citarne alcuni, Tommy Hilfiger, Bikkemberges, Manila Grace), gli input vengono dati dalla casa madre che fornisce i moodboard o inspiration, da questi viene sviluppata la cosiddetta struttura di collezione che si concretizza in modelli e colori da proporre per l’approvazione alla casa madre.
Per il futuro Elisabet vuole proseguire il percorso all’innovazione stimolato e accelerato dall’arrivo della pandemia di Covid-19. Con la totale chiusura dello scorso marzo, infatti, l’azienda ha dovuto creare uno showroom virtuale per presentare la nuove collezione di giugno.
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