
Fra le modifiche ci sono allo studio tre aliquote
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza sarà accompagnato da diverse riforme, tra cui quella del Fisco. Tra le ipotesi, c’è un rinnovamento dell’Irpef, Imposta sui redditi delle persone fisiche. Nello specifico, il Governo potrebbe intervenire sul lato normativo, quindi la semplificazione e razionalizzazione della struttura del prelievo; sulla riduzione del carico fiscale, che dovrebbe avvenire gradualmente e nei limiti consentiti dal mantenimento dell’equilibrio dei conti pubblici. Il tutto, mantenendo la progressività dell’Irpef.
Per il momento, il prelievo comprende nella fascia di reddito tra i 15 mila e i 50 mila euro il 50% dei contribuenti, che dichiara il 56% dell’Irpef totale. Sempre nell’attualità, quando si raggiungono i 28 mila euro di reddito si passa dal 27% al 30% di aliquota, con cinque scaglioni totali.
Una delle ipotesi sul banco è di trasformare quello dell’Irpef in un sistema a tre aliquote, che potrebbero essere ripartite: 23% fino a 25 mila euro di reddito, 33% da 25 mila fino a 55 mila euro, 43% sopra i 55 mila euro.
Il Governo dovrebbe presentare al Parlamento entro il 31 luglio 2021 una legge di delega, dopodiché se verrà approvata, istituirà una commissione di esperti che definirà il contenuto dei decreti attuativi per raggiungere una riforma del fisco in tempi certi.
Draghi punta ad avviare l’iter di riforma dal prossimo anno, ma c’è la concreta possibilità che slitti tutto al 2023, perché l’attuale maggioranza ha assunto posizioni molto diverse internamente circa questo tema.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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