
Servono nuove competenze per i progetti del nuovo ministero
Con l’insediamento di Mario Draghi e la nascita del nuovo Governo è stato creato anche il ministero per la Transizione ecologica, che è chiamato a gestire progetti fondamentali anche per le risorse del Recovery Plan. Come specificato dallo stesso premier al momento della presentazione del piano, sarà necessario integrare nuove competenze per gestire questi progetti, perché green e sostenibilità saranno i due temi chiave dell’Italia post-pandemia e della ripartenza.
Secondo il professor Stefano Maglia, presidente dell’Associazione italiana esperti ambientali e amministratore delegato di TuttoAmbiente, intervistato da Agi, le nuove professioni vincenti saranno il mobility manager, il giurista ambientale, l’energy manager, l’HSE manager, il waste manager, per fare alcuni esempi. Ovvero persone con competenze specifiche nell’ambito del green, dalla gestione degli scarti di produzione alla lotta al cambiamento climatico fino a una decisa svolta nell’ambito dell’economia circolare.
Le imprese dovranno investire in competenze e per avere queste competenze sarà fondamentale l’investimento nella formazione, autorevole, specifica e aggiornata. «Ogni azienda dovrebbe avere la propria cassaforte green – ha spiegato Maglia – e affidarla a chi possa gestirla con la massima competenza, autorevolezza e professionalità. Impresa e ambiente mai come oggi non solo possono coesistere, ma devono coesistere, per avere entrambe un futuro sostenibile».
di: Micaela FERRARO
FOTO: AGI/AGF
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