Lo scudetto nerazzurro è il coronamento di un progetto, ma al tempo stesso ci si interroga sul futuro del club visto che pare che il Governo non voglia più investire nel calcio
L’Inter vince lo scudetto e diventa campione d’Italia per la 19esima volta. La matematica vittoria del titolo italiano per la formazione nerazzurra arriva a inizio maggio, con quattro giornate di anticipo, in virtù del successo di Crotone e dello stop dell’Atalanta in casa del Sassuolo. Un trionfo atteso 11 anni per i tifosi dell’Inter, la prima gioia dopo il Triplete di Mourinho nel 2010.
È la prima volta in assoluto che i cinesi vincono qualcosa di così importante in Europa e nel calcio. Eh sì perché l’Inter appartiene da qualche anno a Suning, la prima proprietà straniera a vincere uno scudetto in Italia e la prima cinese a vincere in Europa. Il risultato di ieri non è arrivato per caso. E’ il frutto di una cavalcata che parte da lontano. Per l’esattezza, dal 2013. Quell’anno finiva l’era Moratti dopo ben 19 stagioni. Alla sua gestione subentrava quella di Erik Thohir, l’imprenditore indonesiano di “Fozza Inda”. La sua sarà un’esperienza breve, destinata a cedere il testimone solo tre anni più tardi alla famiglia cinese Zhang. Nasce così l’Inter di Suning, società cinese che opera nel settore della vendita al dettaglio di elettrodomestici e prodotti elettronici.
Ma come sono cambiati i numeri societari dal passaggio tra l’era Moratti all’Inter di proprietà cinese? Nel 2013 chiudevano l’esercizio a poco più di 200 milioni di euro mentre a giugno 2020 risultavano saliti a 373,3 milioni, pur in calo dai 417 milioni del precedente esercizio, a causa del contraccolpo della pandemia. L’Inter di Suning è stata capace di triplicare i ricavi di sponsor e vendita di gadget e di più che raddoppiare il ticketing, cioè il fatturato dei biglietti allo stadio. Certo, nel frattempo è cresciuto anche il costo della rosa: da 128 ai 198 milioni di euro, segnando +55%. Per non parlare dell’indebitamento netto: Moratti lo lasciò a 107 milioni, sotto il cinese è esploso a 255 milioni. D’altra parte è un fatto che l’Inter di Suning sia entrata nella top 20 dei club europei dal valore più alto. Secondo Forbes varrebbe sui 740 milioni e solo la rosa si attesterebbe sui 630 milioni.
Lo scudetto nerazzurro rappresenta sicuramente il coronamento di un progetto, ma al tempo stesso ci si interroga sul futuro del club. Gli investimenti nel calcio cinque anni fa erano diversi da oggi. Un consorzio guidato da China Media Capital investì 400 milioni di dollari nella società che controlla il Manchester City; il gruppo Dalian Wanda nel 2015 comprò il 20% dell’Atletico Madrid, primo importante investimento cinese nel settore del calcio europeo, acquisì la società Infront e si legò alla Fifa in qualità di top sponsor fino al 2030. Dulcis in fundo, nella campagna acquisti di gennaio 2016 la Cina fu quella che spese di più, assicurando alla Chinese League giocatori come Texeira e Ramires per 78 milioni di euro complessivi.
Oggi le cose non stanno più così. Pare che dal presidente Xi Jinping sia arrivato uno stop agli investimenti nel calcio e quando parla lui tutti seguono quel che dice. Sarà così anche per l’Inter?
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA / MATTEO BAZZI
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