L’inflazione crescerà più delle attese. Il vero tapering del QE inizierà prima del previsto, a gennaio del 2022
Ottime notizie dal fronte Usa. Moody’s ha annunciato di aver rivisto al rialzo il proprio outlook sulla crescita del Pil reale Usa a quasi +7% per il 2021 e a oltre +5% per l’anno prossimo. «Se avremo ragione, e credo che ci siano validi motivi per credere che sia così, questi saranno i due anni di crescita più forti dal biennio 1950-51, al picco del boom economico successivo alla Seconda Guerra Mondiale», si legge in una nota.
L’agenzia di rating ha messo in evidenza anche la forza della crescita dei salari, aggiungendo che “le aspettative sull’inflazione rimangono ancorate, fattore che smorza il timore che l’inflazione diventi elevata in modo eccessivo. In ogni modo l’inflazione sembra accelerare a un ritmo più veloce di quello che la Fed sembra pensare“.
Di conseguenza Moody’s crede che la Banca centrale Usa sarà costretta ad anticipare il primo aumento dei tassi, nel momento in cui diventerà chiaro che l’inflazione sarà più alta molto tempo prima di quanto anticipato. «Crediamo di fatto che Powell inizierà a preparare i mercati finanziari alla prospettiva di un tapering del piano di Quantitative easing (acquisti di bond) una volta che sarà chiaro che gli Stati Uniti avranno raggiunto l’immunità di gregge, scenario che noi anticipiamo avverarsi entro il meeting del Fomc della riunione di luglio. Il vero tapering del QE inizierà con la riunione della commissione prevista per il gennaio del 2022», si legge ancora. In base all’ultimo dot plot è emerso che gli esponenti del Fomc ritengono che la prima stretta monetaria avverrà dopo il 2023.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/ANDREW GOMBERT
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