
L’obiettivo è quello di concentrarsi solo sul segmento OLED TV, mercato in cui al momento è il numero tre al mondo dopo la sudcoreana Samsung e la cinese LG
Nel 2020 la Panasonic ha registrato un utile di 165 miliardi di yen (1,25 miliardi di euro), con un calo in base annua del 27%, con profitti operativi giù del 12% e vendite al -11% per un totale di 6.700 miliardi di yen (50,7 miliardi di euro).
Ma ora il gigante giapponese dell’elettronica pensa al futuro post-pandemia e già quest’anno prevede utili netti in crescita del 27%. Lo riferisce oggi il Nikkei secondo cui in particolare l’utile netto è previsto a 210 miliardi di yen (1,59 miliardi di euro) e quello operativo dovrebbe arrivare a 330 miliardi di yen (2,5 miliardi di euro), con un incremento del 28% sull’anno fiscale appena concluso. Le vendite dovrebbero arrivare a 7 mila miliardi di yen (53 miliardi di euro).
La società, che ha 103 anni di storia e ha la sua base a Osaka, sta cambiando pelle con il progetto di abbandonare il mercato degli apparecchi TV a bassa e media tecnologia per concentrarsi solo sul segmento OLED TV, mercato in cui al momento è il numero tre al mondo dopo la sudcoreana Samsung e la cinese LG.
Panasonic ha già abbandonato settori che non gli generavano profitto, tra i quali quello dei pannelli solari, dei semiconduttori, degli schermi per le TV al plasma e di quelli LCD in un doloroso processo di ristrutturazione seguito a una crisi tra il 2011 e il 2012.
Dal primo aprile il gruppo è guidato dal nuovo amministratore delegato Yuki Kusumi che ha sostituito Kazuhiro Tsuga.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/CHRISTOPHER JUE
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