
Ne sono state avviate 9.207, il dato più basso degli ultimi 10 anni
Un anno horribilis. Così verrà ricordato il 2020 da molti settori a causa della pandemia e uno tra questi è sicuramente la ristorazione, tra i più colpiti dalle misure restrittive per arginare la diffusione del virus. Secondo il rapporto 2021 dell’Osservatorio Ristorazione, spin-off dell’agenzia RistoratoreTop, nel 2020 hanno chiuso i battenti 22.692 imprese del settore, mentre ne sono state avviate appena 9.207, il dato più basso degli ultimi 10 anni.
Il record di chiusure si registra a Roma con 1.518 attività che non riapriranno, seguita da Milano (-722) e Torino (-549), anche se la maglia nera per eccellenza, soprattutto in confronto al 2019, va a Firenze che segna un triste +87% di locali chiusi.
Nell’anno del Covid la ristorazione ha perso circa il 40% del volume di fatturato registrato nel 2019, anno dei record per la spesa alimentare fuori casa, quando si era registrato un fatturato di 86 miliardi euro.
Tra le cose positive di questo anno da dimenticare, c’è sicuramente la spinta verso l’innovazione tecnologica con l’introduzione di menu digitali, sistemi di prenotazione online, self-ordering, chiamata del personale di sala a distanza con appositi dispositivi, nuove applicazioni per gestire turni del personale, fatturazione e rapporti con i fornitori, pagamenti cashless al tavolo e in cassa.
Ora il settore deve soltanto tornare a vivere per essere di nuovo uno dei fattori economici trainanti del nostro Paese.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Ti potrebbe interessare anche: