
La perdita di ricavi è di circa 110 miliardi di dollari, in netto peggioramento rispetto alla stima di gennaio
Il mercato delle auto subirà una battuta d’arresto a causa della mancanza di chip. Nel 2021 nel mondo, a causa di questo problema, saranno prodotte 3,9 milioni di vetture in meno, pari a una perdita di ricavi di circa 110 miliardi di dollari. E’ quanto rende noto la società di consulenza AlixPartners che ha aggiornato in negativo la precedente stima di gennaio che indicava una mancata produzione di 2,2 milioni di auto e una perdita di 61 miliardi di dollari. «La crisi dei chip indotta dalla pandemia è stata aggravata da eventi che normalmente sono problemi routinari per l’industria automobilistica, come un incendio in un importante impianto di fabbricazione di chip o la siccità a Taiwan», ha commentato Dario Duse, Managing Director e co-leader per l’Automotive e Industrial practice di AlixPartners.
Sarà fondamentale oltre che gestire la crisi nel breve termine anche continuare a costruire resilienza della catena di approvvigionamento a lungo termine attraverso un ruolo più attivo nella gestione delle forniture di molte materie prime e della logistica. «Oggi in un veicolo ci sono fino a 1.400 chip, e questo numero non farà che aumentare man mano che l’industria continuerà la sua marcia verso veicoli elettrici, sempre più connessi e autonomi. Ma la priorità assoluta per le aziende in questo momento è mitigare al meglio gli effetti a breve termine di questa crisi, utilizzando tutte le leve possibili, dalla rinegoziazione dei contratti alla gestione tattica della produzione, alla gestione delle aspettative di clienti e investitori. L’importante è essere proattivi e dotarsi di buone informazioni e analisi», ha aggiunto.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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