
L’Italia è favorevole alla sospensione temporanea dei brevetti. Von der Leyen: “l’Ue si impegna a sviluppare la produzione dei vaccini in Africa”. Dalla Cina altri tre miliardi di dollari ai Paesi in via di sviluppo
«La crisi globale non è finita, dobbiamo agire in fretta. Noi, in Europa, stiamo iniziando a vedere la fine di questa tragedia. Ma in altri Paesi non è così». Queste le parole di Mario Draghi in merito alla pandemia al Global Health Summit, sottolineando che è necessario assicurare la disponibilità dei vaccini ai Paesi più poveri visto che ci sono enormi diseguaglianze a livello globale. «L’Italia – prosegue il primo ministro – accoglie con favore l’iniziativa della Commissione Europea volta a produrre vaccini e prodotti sanitari nei Paesi a basso e medio reddito. Vogliamo coinvolgere le nostre aziende farmaceutiche e i nostri centri di ricerca per sostenere la produzione, in particolare in Africa. E lo faremo insieme ad altri paesi partner, tra cui Francia e Germania. Finora l’Italia ha donato 86 milioni di euro a Covax e altri 30 milioni a progetti multilaterali collegati. Oggi sono molto lieto di annunciare che questa settimana intendiamo aumentare in modo significativo questo contributo e incrementarlo almeno di 300 milioni di euro».
A proposito di vaccini l’Italia è favorevole alla sospensione temporanea dei brevetti. «Probabilmente avremo bisogno di più cicli di vaccinazione in futuro, e aumentare la produzione è essenziale – spiega ancora il premier. – Una proposta è quella di introdurre una sospensione dei brevetti sui vaccini Covid-19. L’Italia è aperta a questa idea, in modo mirato, limitato nel tempo e che non metta a repentaglio l’incentivo ad innovare per le aziende farmaceutiche. Ma questa proposta non garantisce che i Paesi a basso reddito siano effettivamente in grado di produrre i propri vaccini. Dobbiamo sostenerli finanziariamente e con competenze specializzate».
L’iniziativa dell’Italia rientra nella strategia Ue di lanciare un’iniziativa per la produzione di vaccini in Africa tramite lo sviluppi di diversi hub regionali distribuiti nel continente e un miliardo di investimenti. Lo annuncia il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen che ha aggiunto: «Bisogna agire adesso per mettere sotto controllo la pandemia in tutto il mondo. Ormai abbiamo vaccini sicuri ed efficaci e il primo obiettivo è incentivare la campagna vaccinale nei Paesi a medio e basso reddito con l’export delle dosi e le filiere aperte, lottando contro i nazionalismi. Questa deve essere l’ultima pandemia».
A questo proposito la casa farmaceutica Pfizer e la società tedesca BioNTech hanno annunciato che forniranno due miliardi di dosi del loro vaccino anti-Covid ai Paesi a basso e medio reddito nei prossimi 18 mesi. «Prevediamo di fornire un altro miliardo di dosi a questi Paesi nel 2022 – ha detto nel corso del summit il ceo di Pfizer, Albert Bourla. – La nostra speranza è di velocizzare la nostra capacità di salvare sempre più vite in tutto il mondo».
Sulla scia dell’Ue anche Pechino darà il suo contributo alla pandemia fornendo altri tre miliardi di dollari in aiuti per i prossimi tre anni per sostenere la risposta al Covid e la ripresa economica nei Paesi in via di sviluppo, secondo quanto annunciato dal presidente cinese Xi Jinping che, in collegamento con il Global Health Summit, ha sottolineato: «abbiamo già fornito 300 milioni di dosi di vaccino al mondo e la Cina continuerà a farlo, al meglio delle sue capacità».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/ROBERTO MONALDO/LAPRESSE / POOL
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