
I fondi rimasti a disposizione non sono sufficienti per le spese ordinarie e straordinarie
Il covid ha colpito proprio tutti, compresa la Tour Eiffel. La torre, simbolo della Francia, ha i conti in rosso e per salvarla servono decine di milioni di euro. Lo ha annunciato il presidente della società cooperativa che gestisce la Tour, Jean-Francois Martins, sottolineando che sono rimasti a disposizione nei fondi circa 30 milioni, ma non sono sufficienti per le spese ordinarie e straordinarie, soprattutto visto il flusso molto basso di turisti.
Per ovviare alla mancanza di risorse è in corso una nuova trattativa con i due azionisti: la città di Parigi e l’autorità Metropolitana della Grande Parigi, che detengono rispettivamente il 99 e l’1%.
Quali sono gli interventi più urgenti? Oltre ai costi di gestione, occorre rinnovare un vecchio ascensore del pilastro Nord, il cui costo ammonta a 50 milioni di euro. In programma c’è anche di ridipingere la struttura, un’operazione che dovrebbe riprendere in autunno.
La perdita nell’anno del covid è stata importante: circa l’80% in meno di entrate rispetto al 2019, quando l’ente di gestione poteva contare su un’entrata di circa 100 milioni. Adesso, con il piano riaperture, la Tour Eiffel riaprirà al pubblico il 16 luglio, dopo 8 mesi e mezzo di chiusura, ma per il 2021 si prevede ancora una perdita intorno ai 70 milioni.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA/IAN LANGSDON
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