L’Italia è la meta più desiderata ma non la più visitata. Il valore del settore potrebbe raddoppiare
Il turismo di lusso in Italia rappresenta meno dell’1% delle imprese di soggiorno e il 3% circa del numero di notti, ma genera il 25% della spesa dei turisti nel nostro Paese per un valore di indotto, inclusi spese e consumi indiretti, di 60 miliardi di euro, ossia il 3% del Pil. E’ quanto emerge dal Libro Bianco sul Turismo di Altagamma presentato alla presenza del ministro Massimo Garavaglia.
La spesa diretta ammonta a 25 miliardi in consumi diretti (circa 7 miliardi in soggiorno, due in ristorazione, 14 in visite, escursioni e shopping). Il turista che alloggia in strutture di eccellenza spende oltre 9 volte più della media.
Rappresenta anche un importantissimo biglietto da visita per l’estero visto che il 60% degli acquisti di beni personali di lusso in Italia pre-Covid erano effettuati da turisti stranieri. L’Italia è il Paese più desiderato dai viaggiatori di alta gamma, ma non quello più visitato: prima è la Francia, seconda la Gran Bretagna, terza l’Italia, scelta oggi solo da tre-quattro turisti alto-spendenti su 10.
Con le dovute strategia può crescere fino a 100 miliardi di valore diretto, cui si aggiungono le positive ricadute di indotto sul territorio. Ecco allora che il turismo di lusso rappresenta un ingrediente imprescindibile delle strategie di rilancio del Paese e dell’economia, avendo un forte impatto sul territorio e su molti dei settori del made in Italy.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: