Il gruppo britannico di gestione patrimoniale Janus Henderson ha alzato le stime per tutto il 2021: ora sono previste a 1360 miliardi di dollari (+8,4% su base annua)
Riprendono i dividendi delle società quotate e questo grazie alla ripresa dell’economia globale, martoriata dalla pandemia da Coronavirus. Rispetto ai livelli pre-pandemia del primo trimestre 2020 le distribuzioni nei primi tre mesi del 2021 sono diminuite solo del 2,9% su base annua pari a 275,8 miliardi di dollari. A dirlo sono i dati del Global Dividend Index del gruppo britannico di gestione patrimoniale Janus Henderson che per queste prospettive positive ha alzato le stime per tutto il 2021: ora sono previste a 1360 miliardi di dollari (+8,4% su base annua), contro le previsioni di gennaio che non andavano oltre 1320 miliardi di dollari.
Nonostante i crolli dovuti alla pandemia nel primo trimestre, su scala globale, solo una società su cinque (il 18%) ha ridotto i dividendi su base annua, un numero nettamente inferiore rispetto allo scorso anno, quando il rapporto era una a tre, ovvero il 34%. «La flessione registrata nel primo trimestre del 2021 è stata la meno pronunciata da un anno a questa parte, un’evidenza di come il peggio sembri essere passato che ci ha portato a rivedere al rialzo le previsioni per l’intero 2021 – ha commentato Federico Pons, Country Head per l’Italia di Janus Henderson. – Il secondo trimestre è un appuntamento tradizionalmente di punta per le distribuzioni nell’Eurozona, che nel primo trimestre ha già beneficiato di una crescita dei dividendi versati in controtendenza rispetto alla media globale; pertanto restiamo ottimisti rispetto a un ulteriore incremento delle distribuzioni per il proseguo dell’anno».
L’Italia ha fatto scuola: nel primi tre mesi del 2021 i versamenti sono stati pari a 2,6 miliardi di dollari, facendo segnare un lieve incremento rispetto ai 2,2 miliardi.
Per quanto riguarda i settori in generale si assiste ad un boom di quello minerario. Questo tipo di società hanno incrementato i dividendi complessivamente dell’85% ed hanno annunciato ulteriori versamenti nel corso dell’anno. Distribuzioni importanti riguardano anche il settore sanitario e le utilities, mentre i settori dei beni discrezionali ed energetico registrano le flessioni più marcate.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/MATTEO BAZZI
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