Gli edifici in Belgio passano dagli attuali 50 a 25 entro il 2030
Lo smart working ormai sta diventando sempre di più la modalità del lavoro del futuro, in Europa e nel mondo. L’esecutivo Ue intende dimezzare i propri edifici in Belgio, passando dagli attuali 50 a 25 entro il 2030, favorendo il lavoro da casa e adattando gli ambienti a questo “nuova” modalità produttiva.
L’annuncio arriva dal commissario europeo per il Bilancio e l’amministrazione, Johannes Hahn, che ha presentato la nuova politica edilizia a lungo termine con l’obiettivo di rendere la Commissione sia più green, riducendo le emissioni degli edifici, sia più digitale mantenendo appunto lo smart working come pratica standard. «Abbiamo compiuto dei sondaggi e oltre il 90% del nostro personale è decisamente favorevole ad avere due o tre giorni alla settimana di smart working – ha spiegato Hahn. – Le superfici dei nostri uffici saranno adattate all’uso generalizzato del telelavoro».
Nonostante la chiusura di metà dei suoi edifici, lo spazio totale degli uffici della Commissione scenderà solo del 25%, da quasi 780 mila a circa 580 mila metri quadrati, poiché la Commissione realizzerà i dipartimenti politici, le cosiddette Direzioni generali, in edifici più spaziosi. Ci saranno quindi meno spazi ma saranno più grandi.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ASKANEWS
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