
A rischio default anche un terzo degli alberghi. -1,3 milioni di occupati a fine 2021
Il Covid ha affossato l’economia italiana e a riconfermarlo ancora una volta è la fotografia scattata dal Rapporto Regionale Pmi 2021, realizzato da Confindustria e Cerved, in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
Ebbene, dall’analisi emerge che la quota di pmi rischiose sale al 28% nei settori maggiormente colpiti, con quote pari al 36,5% nel Mezzogiorno, al 29,4% nel Centro, al 26,9% nel Nord-Ovest e al 20% nel Nord-Est.
In particolare la presenza di pmi con un concreto rischio di default nei prossimi 12 mesi supera i due terzi tra le società che organizzano fiere e convegni, con percentuali ovunque superiori al 65%, mentre il 40% dei ristoranti è ad alta probabilità di fallimento. Si tratta di un balzo importante rispetto al 17,3% precedente al Covid ma, in questo caso, con ampi divari tra quelli del Nord-Est e quelli del Mezzogiorno (il 50,9%).
Risultano a rischio un terzo degli alberghi, anche in questo caso con evidenti gap tra il Nord-Est (20,7%) e le altre aree, con valori massimi al 46,6% nel Mezzogiorno.
La perdita di posti di lavoro per il complesso delle imprese italiane (non solo le pmi, ma anche micro e grandi imprese), tra dicembre 2019 e la fine del 2021 sarà di circa 1,3 milioni di unità, pari all’8,2% del totale dei 16 milioni di addetti nelle imprese prima dell’emergenza, la gran parte dei quali impiegati nel settore dei servizi.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA
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