
La presidente di Ance Giovani: “limita la piena espressione del potenziale economico del Paese”
Per le imprese la burocrazia ha un costo insostenibile. Oltre 57 miliardi solo per la gestione dei rapporti con la Pa, come denunciato dalla presidente di Ance Giovani, Regina De Albertis: «la lentezza e la complessità della burocrazia non sono una novità – ha spiegato – ma restano nodi da sciogliere con urgenza, un vero e proprio ostacolo da rimuovere al più presto se non vogliamo vanificare l’opportunità senza precedenti del Recovery Fund».
È un problema che limita la piena espressione del potenziale economico del Paese, secondo De Albertis, non solo quello del settore delle costruzioni. «Non è pensabile che la burocrazia si velocizzi solo di fronte alle emergenze – ha spiegato – l’iter burocratico che comincia dal concepimento e finisce con la realizzazione effettiva di un’opera va ripensato in nome dell’efficienza, della trasparenza e della certezza di una regolamentazione snella a sostegno del mondo produttivo. Derogare alle leggi, anche se di fronte a situazioni di eccezionalità, non può diventare la prassi. La normalità è sorretta da una regolamentazione chiara ed efficace».
Il Recovery rappresenta in questo senso una svolta, ma serve un lavoro congiunto tra imprese e pubblica amministrazione per tradurlo dalla teoria alla pratica.
di: Micaela FERRARO
FOTO: AGI
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