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Economia

Bankitalia, Visco conferma i dati Ocse: il rialzo del Pil nel 2021 potrebbe superare il 4%

Maria Lucia Panucci
31 Maggio 2021
Bankitalia, Visco conferma i dati Ocse: il rialzo del Pil nel 2021 potrebbe superare il 4%
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“Gli aiuti anti-Covid cesseranno, bisogna essere preparati. Sarà necessario sostenere chi perde il lavoro” Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nella Relazione annuale sul 2020, conferma le previsioni appena pubblicate […]

Il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco durante il suo intervento all'Assiom-Forex di Brescia, 8 febbraio 2020. ANSA/SIMONE VENEZIA

“Gli aiuti anti-Covid cesseranno, bisogna essere preparati. Sarà necessario sostenere chi perde il lavoro”

Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nella Relazione annuale sul 2020, conferma le previsioni appena pubblicate dall’Ocse (guarda qui), sottolineando che quest’anno la crescita del Pil “potrebbe superare il 4%“, dato che “l’attività produttiva si sta rafforzando” e che “nel corso dei prossimi mesi, con il prosieguo della campagna vaccinale, vi potrà essere un’accelerazione della ripresa“. Secondo Visco quindi una ripresa robusta della domanda nella seconda metà di quest’anno è quindi possibile a condizione che proseguano “le favorevoli prospettive connesse con la campagna vaccinale e il buon avvio del Pnrr“.

Visco ha però avvertito che verrà meno lo stimolo delle politiche di sostegno anti-Covid, e che quindi bisogna essere preparati per rispondere non solo alle evoluzioni già certe della situazione, ma anche a eventi e sviluppi inattesi. «Superata l’emergenza – ha spiegato – sarà necessario mantenere il sostegno a chi perde il lavoro. Andranno corrette le importanti debolezze nel disegno e nella copertura della rete di protezione sociale che permangono nonostante le riforme degli ultimi anni; la pandemia le ha rese manifeste, richiedendo l’adozione di interventi straordinari. Siamo ancora lontani dalla definizione di un moderno sistema di politiche attive, in grado di accompagnare le persone lungo tutta la vita lavorativa. Non è solo una questione di risorse stanziate, si tratta di innalzare e rendere più omogenei gli standard delle prestazioni fornite».

Una “stabile emissione di debito” europeo garantita da “fonti di entrata autonome“, per creare una “capacità di bilancio comune” con una revisione delle regole di bilancio. E’ la proposta del Governatore della Banca d’Italia che, nelle considerazioni finali, oltre a ribadire la necessità di non ritirare troppo presto le misure di sostegno, anche monetario, si sofferma sul futuro dell’Unione e sulla possibilità di rendere permanente un meccanismo di condivisione del debito come il recovery o lo schema anti-disoccupazione Sure, se le politiche nazionali ne faranno un successo. «Debito comune – spiega Visco – ben distinto dal debito pregresso dei singoli Paesi, che resterebbe responsabilità nazionale anche se una parte potrebbe entrare in una gestione comune “ad esempio attraverso un fondo di ammortamento. È fuorviante la contrapposizione tra Stato e mercato, che sono invece complementari. Un’economia sana ha bisogno di entrambi: di buone regole, servizi pubblici di qualità e interventi in aree in cui i rendimenti sociali sono alti ma l’attività privata è insufficiente».

Nelle Considerazioni Finali Visco precisa che “la grave recessione generata dalla pandemia “ha ridato centralità all’azione dello Stato“, ma “non bisogna confondere la necessità di uno Stato più efficace nello svolgere le funzioni che già ora gli sono affidate con quella di estenderne i compiti”. «Dopo la pandemia deve aprirsi una nuova epoca, un’epoca di cooperazione multilaterale intensa, di riduzione delle ingiustizie diffuse, di creazione di nuove opportunità. Non dovrà mancare la partecipazione, responsabile ed equilibrata, dell’Europa – ha raccomandato. – Per rispondere agli effetti economici e sociali della crisi sanitaria, sono state assunte decisioni coraggiose, introdotti nuovi strumenti comuni di intervento. È questa la vera forza di un’unione; le premesse per uscire con rinnovata energia, insieme, dalla crisi sono incoraggianti; le aspettative non devono andare deluse».

di: Maria Lucia PANUCCI

FOTO: ANSA/SIMONE VENEZIA

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