Un’indagine della Banca d’Italia mostra come la pandemia abbia cambiato le esigenze degli italiani
Abitazioni più grandi rispetto a quelle di piccola dimensione, indipendenti rispetto a quelle in condominio, dotate di spazi esterni (il giardino più del terrazzo), collocate in zone periferiche e a minore densità abitativa rispetto a quelle del centro storico. Un’indagine della Banca d’Italia mostra chiaramente come la pandemia abbia cambiato le esigenze degli italiani in merito alla casa, considerato da sempre il bene più prezioso.
Il motivo di questo cambio di rotta è dovuto essenzialmente ai periodi di lockdown forzati che hanno chiuso in casa le famiglie per molto tempo. Ed anche la diffusione massiccia dell’uso dello smart working ha inciso sulla richiesta di case più ariose, verdeggianti e poco rumorose. Una tendenza che, secondo gli esperti, si manterrà anche in futuro, soprattutto se appunto il lavoro agile divenisse la normalità.
«Secondo l’evidenza statistica ricavabile dalle ricerche online e confermata dalle indicazioni degli agenti intervistati nel sondaggio – si legge nella Relazione annuale della Banca d’Italia – nella seconda metà dell’anno la richiesta si è indirizzata in misura crescente verso gli alloggi più grandi, quelli indipendenti e quelli dotati di spazi esterni quali terrazzi o giardini. La richiesta ha riguardato soprattutto le aree a minore densità abitativa, dove è più diffusa la presenza di case con tali caratteristiche».
In particolare nelle città più affollate e rumorose, come Milano o Roma, la tendenza è quella di cercare abitazioni in periferia. Grazie alla pandemia insomma le persone hanno riscoperto il contatto con la Natura e la necessità di vivere più tranquillamente, lontano dal caos, dallo smog e da inutili assembramenti.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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