
Gentiloni chiarisce che nel 2022 le politiche devono essere più differenziate e privilegiare gli investimenti per accelerare la crescita potenziale
Il Patto di stabilità rimane sospeso anche per tutto il 2022. A confermarlo è stata la Commissione europea che ha sollecitato gli Stati membri a mantenere politiche di sostegno all’economia nel 2021 e 2022 ed evitare un prematuro ritiro degli stimoli approntati durante la crisi innescata dalla pandemia di Covid-19. «Abbiamo deciso – ha detto il vicepresidente Valdis Dombrovskis – di prolungare la clausola di salvaguardia nel 2022, con l’obiettivo di disattivarla nel 2023. Stiamo incoraggiando gli Stati membri a mantenere misure di sostegno quest’anno e il prossimo. Un mix di spesa, focalizzato sugli investimenti mantenendo sotto controllo le altre spese, faciliterà il ritorno a posizioni più prudenti nel medio termine, il che sarà particolarmente importante per i paesi ad alto debito».
Parole confermate anche dal commissario all’economia Paolo Gentiloni che ha chiarito che, nel 2022, le politiche dovrebbero diventare “più differenziate“, privilegiando quelle che stimolano gli investimenti pubblici e privati e, per i Paesi ad alto debito, limitando la spesa corrente.
Lo sguardo corre all’Italia, il cui stock di indebitamento sfiora ormai il 160% del prodotto interno lordo. Come tutti gli altri Governi, anche quello italiano è stato costretto ad aumentare la spesa pubblica per sostenere l’economia. In particolare, secondo Bruxelles, la gravissima recessione di questi mesi ha, per così dire, congelato la situazione pre-pandemia. Sono 12 i Paesi in difetto, di cui tre, Italia, Grecia e Cipro, che stanno facendo i conti con uno squilibrio “eccessivo“. «Le vulnerabilità sono legate all’alto debito e ad una protratta dinamica di bassa produttività, che assieme alla bassa occupazione, rallentano la crescita potenziale nel medio periodo. Anche il settore bancario, pur essendo diventato più robusto e resiliente nel periodo pre-Covid, presenta ancora delle vulnerabilità legate all’alto livello di crediti deteriorati», si legge in una nota.
Per l’Italia sono tre le raccomandazioni formulate dalla Commissione europea per il 2022: utilizzare i fondi del Recovery per finanziare interventi aggiuntivi di stimolo per la ripresa; limitare la spesa corrente e mantenere una politica di bilancio prudente che assicuri sostenibilità nel medio termine; accelerare gli investimenti per rafforzare il potenziale di crescita.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/JULIEN WARNAND
Ti potrebbe interessare anche: