
Gli acquisti andranno avanti almeno fino al 2022 ma nel prossimo trimestre saranno ad un ritmo più veloce rispetto all’inizio 2021. Rivisto al rialzo l’outlook dell’inflazione per questo e l’anno prossimo
Nessuna sorpresa arriva dalla Bce che ha deciso di lasciare invariata la sua politica monetaria. In particolare i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.
Il Consiglio direttivo si attende che i tassi di interesse di riferimento della Bce si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà le prospettive di inflazione convergere saldamente su un livello sufficientemente prossimo ma inferiore al 2%.
Conferma anche la dotazione complessiva nell’ambito del PEPP, il Programma di acquisto per l’emergenza, che a fine 2020 era stata innalzata a 1.850 miliardi di euro. Gli acquisti andranno avanti almeno fino a marzo 2022 “e, in ogni caso, finché non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus“, come si legge in una nota. Ma saranno condotti ad un ritmo significativamente più elevato rispetto ai primi mesi di quest’anno.
La Bce ha rivisto al rialzo l’outlook sull’inflazione dell’area euro del 2021 e del 2022, lasciando invariate le stime per il 2023. Per la precisione le stime sull’inflazione del 2021 sono state alzate dal +1,5% precedentemente atteso al +1,9%, mentre quelle del 2022 sono state migliorate dal +1,2% al +1,5%. L’outlook sull’inflazione dell’Eurozona è stato lasciato invariato a +1,4% per il 2023. «Siamo lontani dal target inflazione, per ora la crescita è dovuta a fattori temporanei – ha detto la presidente Christine Lagarde. – Siamo ancora preoccupati per cicatrice che la pandemia lascerà su economia».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/RONALD WITTEK
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