
È una misura temporanea che serve da ponte fino al 31 dicembre
Il prossimo primo luglio prenderà il via la misura ponte per l’assegno unico previsto per sostenere le famiglie. Si tratta di un assegno temporaneo che rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2021, dopodiché verrà esteso a una platea più ambia di beneficiari ed entrerà a pieno regime.
Nello specifico, l’assegno ponte spetta solo ai nuclei familiari con figli tra zero e 18 anni, che non hanno i requisiti per accendere agli Anf, ovvero gli assegni al nucleo familiare che sono già operativi e che continueranno a essere corrisposti alle famiglie di lavoratori dipendenti e assimilati.
Per poter accedere alla misura occorre rispettare i seguenti requisiti: avere un Isee inferiore a 50 mila euro l’anno; essere soggetti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia; non essere percettore degli assegni al nucleo familiare; essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, oppure titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente.
Le domande vanno presentate entro il 30 giugno sul portale dell’Inps oppure tramite Caf e Patronati. Entro la scadenza sarà cura dell’Istituto fornire le istruzioni per presentare domanda e in seguito consentire le erogazioni a partire dal primo luglio. Comunque le richieste che arriveranno entro la data ultima del 30 settembre 2021 daranno diritto alle mensilità arretrate a partire da luglio 2021. Invece le domande che saranno presentate dal primo ottobre daranno diritto all’assegno a partire dal mese in cui la domanda è stata inoltrata.
L’erogazione del saldo avverrà sul conto corrente dei richiedenti e non concorrerà alla formazione del reddito. Gli importi saranno stabiliti in base all’Isee: fino a un massimo di 167,5 euro al mese per ciascun figlio, nel caso di Isee fino a 7mila euro; fino a 83,50 euro al mese a figlio intorno ai 15 mila euro di Isee; fino a 30 euro al mese per figlio con Isee intorno ai 40mila euro; stabili a 30 euro fino a 50mila euro di Isee. Ci sarà un incremento per le famiglie con tre o più figli e per i figli con disabilità.
Fino almeno a dicembre, l’assegno ponte è compatibile con tutte le altre prestazioni a sostegno dei figli tranne gli Anf e con il reddito di Cittadinanza. In quest’ultimo caso però dall’importo complessivo dell’assegno verrà tolta la quota dell’Rdc imputabile alla presenza di figli nel nucleo.
Una specifica: nel caso di genitori divorziati e affido condiviso dei minori, l’assegno può essere accreditato in misura pari al 50% sull’Iban di ciascun genitore.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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