La reazione della Cina: “un piccolo gruppo non può decidere sorti del mondo”
Al via il terzo e ultimo giorno del vertice dei leader del G7 in Cornovaglia, il primo post pandemia. Oggi il focus è sul cambiamento climatico: il padrone di casa Boris Johnson ha annunciato impegni più rigorosi contro le emissioni e fonti Usa hanno anticipato la promessa di frenare il riscaldamento delle temperature globali non oltre 1,5 gradi. I partner del G7, come confermato dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, hanno firmato un importante impegno congiunto per l’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050.
Dopo l’annuncio di ieri sul piano alternativo alla Via della Seta (ne abbiamo parlato qui), non si è fatta attendere la reazione della Cina. Pechino ha affermato che sono finiti i tempi in cui un “piccolo gruppo di Paesi” poteva decidere i destini del mondo. «I giorni quando le decisioni globali erano dettate da un piccolo gruppo di Paesi sono finiti da molto – ha detto un portavoce dell’ambasciata cinese a Londra – noi crediamo che i Paesi, grandi o piccoli, forti o deboli, poveri o ricchi, siano tutti uguali, e che gli affari del mondo devono essere gestiti attraverso la consultazione tra Paesi».
Inoltre durante il vertice si è discusso anche del sistema fiscale: nel comunicato finale si legge che i leader hanno intenzione di continuare il confronto per raggiungere un consenso su un accordo globale anche su una minimum tax globale del 15%.
In conclusione di giornata, il premier britannico Boris Johnson ha annunciato che i leader hanno deciso di donare oltre un miliardo di dosi di vaccino ai Paesi in via di sviluppo.
I leader hanno ribadito la necessità e l’interesse a stabilire rapporti solidi con la Russia, ma solo se il Paese interromperà il suo comportamento destabilizzante e le attività “maligne”.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: