
L’inflazione Usa segna +0,8% a maggio, su base annua boom a +6,6%, al record di sempre. Cala a giugno l’indice manifatturiero Empire State di New York
Diversi dati macro-economici giungono dagli Usa e ci danno un’idea di come va lì l’economia. Le vendite al dettaglio sono in calo. Nel mese di maggio sono scese dell’1,3% dopo il +0,9% del mese precedente, ben oltre il calo atteso dagli analisti, pari a -0,8%. Su base annua si è registrato un aumento del 28,1% (+53,4% ad aprile).
Nel mese di maggio l’inflazione degli Stati Uniti, misurata dall’indice dei prezzi alla produzione, è balzata dello 0,8% su base mensile, oltre il +5% atteso dal consensus. L’inflazione core è salita dello 0,7%, rispetto al +0,5% previsto. Preoccupa soprattutto il trend su base annua che, con un rialzo del 6,6%, ha confermato l’impennata del dato più forte di sempre, rispetto al +6,2% atteso dal consensus.
Cala più delle attese l’indice manifatturiero Empire State di New York che si è portato a giugno a 17,4 punti dai 24,3 punti di maggio. L’indice misura le condizioni del settore manifatturiero nel distretto della Grande Mela. Si ricorda che un livello del dato superiore/inferiore allo 0 indica che la maggior parte delle compagnie riportano rispettivamente miglioramenti/peggioramenti delle condizioni.
Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini peggiora a 16,3 mentre quella sulle consegne cala a 14,2 e quella sulle scorte sale a 29,8.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ASKANEWS
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