Sui mercati aleggia la paura del tapering, dopo i dati sull’inflazione Usa diffusi negli ultimi giorni. I tassi dovrebbero rimanere inchiodati a valori vicini allo zero
Le Borse europee aprono positive oggi nel giorno del Fed Day. Nei primi minuti di contrattazione l’indice di Francoforte, il Dax, strappa un modesto rialzo dello 0,13%, mentre il Ftse 100 di Londra e il Cac40 di Parigi avanzano rispettivamente dello 0,56% e dello 0,24%.
Anche Piazza Affari si muove, come gli altri listini d’Europa, in moderato rialzo con l’indice Ftse Mib che segna poco dopo l’avvio un +0,2% in area 25.790 punti. Tra i titoli del paniere principale, si mette in evidenza Azimut con un +1,3%. Bene anche Interpump e Banca Mediolanum con un +0,9%. Sul fronte opposto, quindi tra i ribassi, male le utility con A2a ed Italgas i peggiori titoli del Ftse Mib con un calo intorno allo 0,5%. Debole anche DiaSorin con un -0,4%.
Sui mercati aleggia la paura del tapering, dopo i dati sull’inflazione Usa diffusi negli ultimi giorni. Tutti i riflettori sono puntati su ciò che dirà Jerome Powell, numero uno della Fed, in occasione della conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi, che dovrebbero rimanere inchiodati a valori vicini allo zero
Debole la chiusura di ieri per Wall Street, con il Dow Jones che è scivolato dello 0,27% e l’S&P 500 ha chiuso in calo dello 0,20% (dopo avere toccato però un nuovo record nel corso della seduta) mentre oggi i futures sono contrastati. Anche l’azionario asiatico è contrastato: vendite soprattutto sull’azionario cinese, con l’indice della componente Shenzhen scivolato di oltre il 2% nei minimi intraday; la borsa di Shanghai cede l’1,17%, Hong Kong -0,47%. In calo anche l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo, sceso dello 0,50% a 29.293 punti circa. PIatta Sidney +0,08%, Seoul +0,60%.
Dal lato macro c’è attesa per i dati cinesi (vendite al dettaglio e produzione industriale) e per gli Usa spunti in arrivo dal fronte immobiliare con i permessi edilizi e le nuove costruzioni abitative. La giornata culmina con la decisione sui tassi della banca centrale del Brasile.
di: Maria Lucia PANUCCI
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