In crisi soprattutto Sardegna, Toscana ed Emilia Romagna per colpa dei sussidi statali
Mancano 200 mila lavoratori stagionali. A lanciare l’allarme è Federalberghi secondo cui, proprio adesso che la stagione turistica sta per decollare con gli arrivi dei primi turisti anche dall’estero, i titolari delle strutture lamentano carenza di bagnini, camerieri e receptionist. Si parla di un calo che va dal 50 al 75%, a seconda dei territori e dei settori.
Uno dei casi più eclatanti è quello della Sardegna: «Servirebbero diverse migliaia di persone fra lavapiatti, addetti di sala e alla reception, camerieri, sommelier: siamo in emergenza e non sarà facile risolverla – ha afferma Emanuele Frongia, presidente di Confcommercio Sud Sardegna. – Si tratta di un fenomeno fortemente alimentato da provvedimenti come cassa integrazione e reddito di cittadinanza».
Non va meglio in Toscana dove Stefano Gazzoli, presidente dei balneari della Toscana di Confesercenti afferma che c’è una ricerca frenetica, specie per i lavoratori dei servizi accessori di bar e cucina. Anche secondo Gazzoli, però, sono i sussidi statali ad aumentare la difficoltà nella ricerca: «Molti stagionali godono del reddito di cittadinanza o di altri sistemi di sostegno legati al Covid: legittimo, ma c’è una gran fetta di persone che accontentandosi di questa situazione non si dedica più al lavoro stagionale», ha detto.
Altra Regione dove si riscontrano particolari carenze è l’Emilia Romagna dove secondo l’associazione Albergatori di Rimini e Confcommercio per questa estate mancano all’appello 7 mila lavoratori stagionali, cinque mila nel settore ricettivo, balneare e negli alberghi, due mila nella ristorazione.
Per fronteggiare la carenza degli stagionali, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha proposto nuove “forme di flessibilità” e “qualche aggiustamento del contratto a termine“. Intanto, attraverso una circolare, l’Inps rende noto che i lavoratori stagionali che hanno avuto accesso all’indennità Covid da 2.400 euro prevista dal primo decreto Sostegni non dovranno presentare una nuova domanda per quella da 1.600 prevista dal decreto Sostegni Bis, ma otterranno il sussidio in automatico.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/ FRANCO SILVI
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