L’indagine di SOStariffe.it
La pandemia ha dato una brusca spinta alla digitalizzazione anche in tema bancario. Con l’utilizzo sempre più importante di strumenti di pagamento digitale si è ridotto l’uso del contante, il che ha provocato e continuerà a provocare una riduzione del numero degli sportelli ATM, i cosiddetti bancomat. È quanto emerge dalla nota Prelievi ATM: convengono le banche online firmata da SOStariffe.it.
Ci saranno pertanto sempre meno ATM a cui prelevare e una grossa stoccata al sistema tradizionale è arrivata da ING che si prepara a chiudere i conti correnti inattivi dopo aver deciso di chiudere le casse automatiche negli scorsi mesi. È l’effetto collaterale dei tassi negativi, che continuano a erodere la redditività delle banche, rendendo così, di fatto, i depositi più un costo che una ricchezza per gli istituti di credito.
Così secondo l’indagine condotta da SOStariffe, le banche online finiscono per avere una convenienza maggiore in termini di costi di prelievo e gestione carte. «Per le banche online si pagherà 0,49 euro di commissione sui prelievi con importo pari o superiore a 100 euro e 0,89 euro se l’importo è inferiore a tale cifra. Le commissioni penalizzano i correntisti delle banche classiche che spendono fino a 1,34 euro in più a transazione per attingere all’ATM usando la propria carta di debito – fa notare il report – perciò nelle banche tradizionali gestire una carta di credito costa il doppio». E non solo: se il POS è gratuito per tutti gli istituti di credito, i costi di gestione delle carte cambiano. In particolare, il costo annuale di gestione di una carta di debito si aggira sui 0,18 euro per i clienti delle banche tradizionali mentre è del tutto gratuito per i correntisti delle banche telematiche. Il costo annuale di gestione di una carta di credito per i clienti delle banche tradizionali si attesta intorno a 45 euro mentre per una banca online la spesa annuale sarà di appena 23,33 euro.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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