
Focolaio della variante Delta tra Piacenza e Cremona: 24 casi. Nelle Filippine il presidente Duterte avvisa: o vaccino o prigione. L’Oms lancia l’allarme: i Paesi più poveri hanno finito le scorte di vaccino
«Fino a quando il numero delle morti per Covid non sarà zero in tutte le Regioni italiane, ci sarà ancora una battaglia incompiuta. Ma rispetto a bollettini drammatici, con centinaia di cittadini che perdevano la vita, ora siamo in un altro periodo di questa battaglia». A dirlo è il ministro della Salute, Roberto Speranza che proprio ieri ha lanciato un messaggio di ripartenza stabilendo lo stop alle mascherine all’aperto dal prossimo 28 giugno (guarda qui).
Gli amanti del ballo e del divertimento dovranno scalpitare ancora per poco Le discoteche riapriranno entro il 10 luglio. Lo ha assicurato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, su RTL 102.5 durante il programma Non Stop News. «Ho appena avuto un colloquio su questo con il ministro Speranza. Questa settimana – ha precisato – indicheremo una data».
24 casi di variante Delta, la mutazione indiana del Coronavirus, sono stati rilevati tra Piacenza e Cremona. Tutti provengono dal polo logistico piacentino. Sono due le aziende coinvolte con 10 dipendenti positivi, mentre gli altri 14 casi sono amici o parenti. Molti contagiati si spostano utilizzando mezzi pubblici: per questo l’Ausl ha lanciato appelli affinché i passeggeri della linea di bus Piacenza-Cremona si sottopongano a tampone.
E proprio perché il vaccino è al momento l’unica arma che abbiamo per proteggerci il presidente filippino, Rodrigo Duterte, ha deciso di adottare misure drastiche: ha minacciato di incarcerare le persone che rifiutano il siero anti-Covid. «Scegli tu, vaccinati o ti farò incarcerare», ha detto commentando la bassa partecipazione alla campagna vaccinale a Manila.
Intanto l’Oms lancia il suo allarme. Molti dei Paesi più poveri che hanno ricevuto i vaccini contro il Covid-19 attraverso l’iniziativa Covax non hanno più dosi per portare avanti la campagna di immunizzazione. L’Organizzazione sottolinea come le 90 milioni di fiale consegnate a 131 Stati non bastano per proteggere le popolazioni, soprattutto in un momento in cui l’Africa si sta preparando a una terza ondata.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/FERDY DAMMAN
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