
La raccolta netta ha raggiunto i massimi storici: 36 miliardi e per il 2021 si prevede una ulteriore crescita al 5%
Cresce il private banking nonostante il Covid. Secondo l’ultimo censimento dell’associazione di categoria del comparto, l’Aipb, nel 2020 il settore è cresciuto del 5,1%, recuperando rapidamente l’effetto mercato negativo generato dalle prime fasi della crisi e superando così gli altri canali distributivi, che hanno visto un incremento del 3,4%.
La raccolta netta è rimasta positiva in tutti i trimestri dell’anno, raggiungendo il massimo storico di 36 miliardi di euro mentre le masse in gestione sono arrivate a 932 miliardi. E per il 2021 l’associazione di categoria prevede una uletriore crescita del 5%, che dovrebbe portare il totale degli asset under management a 978 miliardi.
Le famiglie benestanti (con ricchezza finanziaria investibile sopra i 500 mila euro), principale target del private banking, hanno visto nell’ultimo anno la loro quota di ricchezza investita arrivare al 63%, in aumento dal 60% del biennio 2016-18 e il 77,7% della raccolta, 28 miliardi, è stato trasformato in investimenti diversi dalla liquidità, come titoli, fondi, permettendo così per la prima volta al private banking di superare la quota di reti e banche non private, gestendo il 42% degli asset contro il 41% dei competitor.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/LUCA ZENNARO
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